Qui a Hollywood sul Tevere, alcune persone sentono “scrittore” e capiscono “traduttore”. Vuol dire che tu esisti per aiutarli a far produrre le loro sceneggiature nella vera Hollywood. In passato mi infastidiva, ma pagano in contanti, e il traduttore digitale funziona sempre meglio.
Read MoreNarrazioni
Durante il lock-down mi rivolsi per la prima volta a un cartomante. Stavo molto male. Sulle circostanze per cui mi imbattei in questo sedicente indovino si potrebbe spendere una parola in più, sulle concatenazioni di eventi che mi portarono a entrare in contatto con quest’uomo, catene di fatti talmente improbabili che solo quelle furono sufficienti a far sì che mi abbandonassi a lui con una notevole dose di fiducia. O forse quando uno sta male è propenso ad accettare di tutto, e in particolare quello che non costa molto.
Read Morel digiunatore è anche figlio dell'immaginazione. I documenti relativi alla vita di Giovanni Succi mi sono serviti non tanto per non sbagliare quanto per ricevere delle visioni. Questo è un brano tolto dal libro proprio allo scopo di sfumare i confini della verità. Le avventure africane di Succi sono così tante che per raccontarle tutte ci vorrebbero mille pagine.
Read MoreI grandi personaggi raccontano sempre le stesse storie, per capirle meglio. Leonardo da Vinci quando era un emigrante a Milano raccontava storie legate all'acqua, perché sentiva nostalgia di questo elemento che lassù scarseggia. Per lo stesso motivo lavorò al sistema di chiuse dei navigli cercando una cosa importante nella vita: la navigabilità.
Read MoreDa circa un’ora forse più Alberto parlava della velocità con cui gli iceberg del Polo si stavano sciogliendo. Aveva preso dal bicchiere di un tavolo vicino un cubetto di ghiaccio e l’aveva appoggiato sul suo, poi ci aveva avvicinato l’accendino a un centimetro, questa non è una metafora diceva con un tono di voce isterico, è da intendersi in senso letterale.
Read MoreLenny era corso su per le scale. “Finalmente mi hanno dato un lavoro,” ansimò. “Meno male che i piatti non si lavano da soli,” gli rispose Baxter. “Un lavoro da modello.” Era diventata la professione di grido. Gente che mostrava la faccia e il fisico per pubblicizzare prodotti commerciali erano i nuovi astronauti.
Read MoreEppure di fronte a questa Maria Freder, Babbage dei miei sogni, come fare a non ricordare la mia prima e unica grande, titanica e mostruosa delusione d’amore? 2.189 giorni fa è stata l’ultima volta che mia madre mi ha portato al mare. La spiaggia luminosa e la pineta con gli aghi piovosi e le pigne non rappresentavano per me uno spazio continuo dove divertirmi, a 15 anni, quando ancora non ero un ritirato sociale e mia madre guardava alla mia timidezza con un sorriso affettuoso
Read MoreChe ogni spiaggia della mia vita e di chiunque sia un unico, penso stamani a Frassa, nel nord est di Kimolos. Da tre giorni che siamo su quest’isola ed è già diventata la nostra abitudine. Quando con Diana arriviamo al mattino la spiaggia è quasi completamente deserta perché i greci hanno ritmi strani e non si presentano al mare prima di mezzogiorno.
Read MoreNella casa più triste di un brutto quartiere abitavano due uomini calvi.
Tony era un cervellone, e anche uno sciattone olimpico. Non ero tanto meglio.
Vivere da cavernicoli è divertente. Basta poter uscire ogni tanto dalla caverna. Questa perlomeno era la mia filosofia troglodita.
Read MoreSupponiamo che la madre di Valeria non fosse stata un’alcolizzata. Supponiamo che la nonna di Valeria non avesse abbandonato sua figlia. Supponiamo che la bisnonna di Valeria non fosse scappata di casa all’età di 14 anni per inseguire un uomo di 10 anni più vecchio che la mise incinta otto volte. Supponiamo che il passato conti. Forse Valeria non sarebbe impazzita.
Read MoreMarta stava affacciata alla finestra a versare del vino in un bicchiere spesso e a tenere d’occhio Betta mentre giocava. Un po’ beveva, un po’ pelava i fagiolini. Betta era seduta fuori con le tazzine di plastica e la teiera finta. Apparecchiava su un carrellino con le ruote, non lo spostava mai perché si inceppava e le tazzine riempite d’acqua si rovesciavano subito.
Read MoreDue racconti intimi ma filosofici al tempo stesso, tra riflessione esistenziale e la classicità del quotidiano
Read MoreThe Gambrinus Night Club, known as The Gambler In Us, used to be the family business. Aunt Flora founded the joint. This is the story of her entertaining dream. She obtained a liquor license, and took out a lease on a former flower shop.
Read MoreNon era mica scema la bambina. I genitori d’estate la lasciavano alla nonna materna. Questa era una vecchia minuta, avvolta in uno scialle nero anche sotto il sole di ferragosto. Parlava solo in siciliano stretto.
Read MoreRitorna su Stanza 251 Andrea Zandomeneghi con un esperimento imprevedibile: ci regala un estratto dal suo nuovissimo romanzo “Il giorno della nutria”, ma in sintonia con il suo modo di raccontare ce ne offre qui una versione rivisitata e diabolicamente alterata.
Read More– Sei sveglio?
– Colette?, – dice lui, e apre un occhio. Solo l’occhio destro, e la vede nello specchio sulla parete davanti, nuda e bocconi, come posata sopra le lenzuola di lino ricamato, e poi viva accanto a sé, che gli dice, piano:
– Oui. Sei venuto a letto tardissimo, stanotte.
Read MoreIl dottor Caligari detesta l’America, ma Trump non c’entra niente. “Detesto gli Stati Uniti, questo deve essere chiaro” dice a volte, capriccioso, quasi come se uno volesse convincerlo del contrario. “Odio l’America e tutto ciò che contiene” ribadisce. Inutile provare a chiedergli il perché.
Read More(Bilingual: Italian and English). Jilly ed io passammo un brutto periodo, a novembre. Più impenetrabile che brutto. Non riuscimmo a passarlo insieme. Vent’anni nello stesso bugigattolo diventano un mucchio di roba tirata fuori dall’armadio e gettata sul pavimento, tanta da spezzarti il cuore. Una volta era divertente uscire a cercare roba che volevamo, o che credevamo ci servisse.
Read MoreUna cosmogonia erotica di Andrea Cafarella e Emiliano Martino
Read MoreQuando Hosè Santiago Diaz posò il ricevitore, tre gocce di sudore gli scendevano sulle guance. Faceva molto caldo quel giorno al paese. I bambini giocavano con un pallone di stracci oltre il cortile di nonna Suarez. La stanza odorava di nafta per proteggere dalle tarme i vestiti nell’armadio
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