Parole vestite di latte
mi arrotoli e srotoli
di parole
sinapsi di voci
pallido galleggiamento delle verità
resisto
al buio
fissata con puntine da disegno
che fanno domani
pagina a pagina
si ripete
la vita
senza rumore
nel piatto
l’accumulo di ieri
non si spegne
non c’è
il racconto di me
sulle tue ciglia
nel cielo tenero
mi ricompongo
radiografia opaca
dello sterno
le vite amiche
entrano nella pupilla
non più riflesso
di me
ma finitudine
in vasi di pensieri
astratti
cerco parole
vestite
di latte
che sanno di buono
sentimenti
in fila
appena dischiusi
nel rosario
del mattino
M
lo scarno verde
della mattina
l’occhio grave
pieno di tempo
ti aspetto
per quella tazza
sul palmo del cuore
Frida
Essere con te
contro la terra e il cielo
nella forza
dell’origine
in luce
di una malinconica
distanza
Lucia Picconi è saggista e poeta. Insegna a Firenze. Vive nella Lunigiana aristocratica.