Da nessun luogo
Tentazione di
venerare l'oscurità,
la testa tagliata del santo
comincia a parlare
racconta di nessuna
passione spenta,
precipitare e
cancellare.
Un tema, la sconfitta.
Vincevo tappe faticose,
periodici, immensi
incendi.
Mi sono riconosciuto
nelle distese delle
esperienze carbonizzate
dove per tempi insopportabili
niente più cresceva.
Oggetti di scena
divorati dai media,
simmetrie
quanti irreversibili giocattoli
posso sopportare,
un elenco di azioni
c'è divertimento
quasi musica.
La sopravvivenza, tutto
è in pericolo, sempre
avversa fortuna può
colpire e distruggere
oppure restituire un significato,
filtro dell'accadere
senso di un paesaggio.
Seguo il volo degli uccelli
per trarne presagi
individuare similitudini
tra umano e divino,
una immensa biblioteca
si sfalda nella mente.
Ogni poco si infrange
teatro sul teatro
una scena di interni
le diverse grandezze
inconsolabili risultati,
ci sarebbe stata chiarezza
con le ombre necessarie
il quasi emblema.
Un consumatore
glorificato in essenza
aiutami a dire
che non sarò più niente
già adesso il nulla
mi conquista.
Trasparenze
qualcosa di imprevisto,
vi scrivo da nessun luogo
non dalla materia
cremosa delle nuvole,
non dal fondo di un abisso
neppure da una pista di decollo
tanto desiderata,
dal nulla dunque
ascoltatemi.
Stefano Loria da giovane ha lavorato per la casa editrice Passigli Editori, ha scritto per il quotidiano “L'Unità” e per le riviste “Tema Celeste”, “Emporio Armani Magazine” e “Pioggia Obliqua”. Ha dipinto per la galleria Sergio Tossi Arte Contemporanea. Oggi lavora con la galleria fiorentina Cartavetra. Insieme a Carlo Zei ha fondato e dirige Stanza 251.