Fred Licht and the Supermodel in Las Vegas
Fred Licht is a native of North Hollywood, home to America's vast Adult Entertainment industry. He is not involved in the skin trade. He is a professional photographer, specialized in architectural and interior work. His usual subjects hold still. He renders eloquent their immobility and silence.
Fred occasionally includes human flesh in his compositions, for spreads in glossy magazines, digital flashes on exclusive web-sites, top-dollar advertisements that’ll be seen everywhere, by everyone.
This time, the assignment was Las Vegas.
Casinos come to life when they’re crowded, noisy, lively, action-packed. The hotels above the gaming floors are quiet, comfortable, and luxurious, in a stiff, somewhat formal way.
The contrast was the interesting part of the job.
The supermodel—who wasn't yet a supermodel, but thought herself worthy of the title—was mainly interested in looking even better than ever. That way, her daily rate would soar.
"Shoot me out there among the glittering lights of the Strip," she said. "Put me next to gangsters, boxers and gigolos in big white convertibles. Give me some real money to throw around."
Fred had already explained the editorial concept to her a dozen times. "You play a shadow in this picture, a puff of smoke that moves, slightly." He didn't say, "This joint was built to make money, kid. Not to make you look good. You're here to make the hotel and casino look good, so they'll rake in more bucks. That's how it works. So that's how you work."
"Oh, so that's my motivation?" The aspiring supermodel pre-visualized her life as a Hollywood movie star.
Fred foresaw her life as another sort of movie star. A long line of bulging co-stars awaited their turn to interact with her. The suites, the furniture, the lighting became elements of a different sort of set. Those inanimate hotel-grade objects were constructed to handle the roughest treatment. That was the right spirit.
"Action!" the supermodel shrilled. "Action! C'mon, I want some action!"
'Oh, you'll get it, baby,' Fred thought, and snapped the shutter.
***
Fred Licht e la supermodella a Las Vegas
Fred Licht è un nativo di North Hollywood, capoluogo della vasta industria di intrattenimento per adulti americana. Lui non è coinvolto in quel commercio, non che ci sia nulla di male. È un fotografo professionista, specializzato in architettura e arredamento. I suoi soliti soggetti stanno fermi. Lui rende eloquenti la loro immobilità e silenzio.
Fred include ogni tanto della carne umana nelle sue composizioni, per servizi su riviste patinate, scatti digitali per esclusivi siti on-line, pubblicità di alto bordo che verranno visti ovunque, da tutti.
L'incarico stavolta era Las Vegas.
Sono belli i casinò quando sono affollati, chiassosi, vivaci, pieni di tensione. Gli hotel che sovrastano le sale da gioco d'azzardo sono silenziosi, comodi, lussuosi.
Era interessante il contrasto.
Alla supermodella—non lo era ancora, ma sognava—interessava solo apparire ancora più splendida. Così sarebbe aumentata la sua rata giornaliera.
"Voglio mettermi in posa sotto le luci abbaglianti dello Strip, disse. "Mettimi assieme a dei gangster e gigolo in macchinone bianche. Dammi delle banconote vere da buttare per aria."
Fred le aveva già spiegato diverse volte il concetto editoriale. "Tu qui interpreti un'ombra, che si muove, appena." Non disse, "Questo posto è stato costruito per fare soldi. Non è qui per renderti ancora più bella. Tu sei qui per far brillare l'hotel, così guadagneranno ancora di più. Funziona così."
"Sarebbe questa la mia motivazione?" L'aspirante supermodella previsualizzava una carriera da stella di Hollywood.
Fred già la vedeva come stella di un altro tipo di cinema. Una lunga coda di giganteschi attori aspettavano il loro turno per interagire con lei. Le suite, i mobili, le luci si trasformarono in elementi di un altro genere di set. Gli oggetti inanimati avrebbero retto a qualsiasi prova. Questo era lo spirito giusto.
"Azione!" strillò la supermodella. "Azione! Forza, datemi azione!"
'Oh, ne prenderai,' pensò Fred, e scattò la prima foto.