Glamazon de Jour

“Back me up in case there’s trouble.”

During the day, the Night Porter was just a lonely guy who worked nights. He lived in a cheap apartment, drove an old car and smoked a lot of opium.  

The best stuff was sold in the worst neighborhoods. At times, the off-duty Night Porter felt insecure as he drove around in search of quality purveyors. A restless tribe, they were usually armed, and didn't care who noticed. Prices had risen, larger cash amounts were necessary. The atmosphere in the street was jumpy. Clouds shaped like snakes slithered across the sky.

At a phone booth not far from his residence, the Night Porter dialed the number of the muscle-bunny who'd applied for bodyguard/escort work at the Kranepool. She answered on the second ring. After a brief, pleasant conversation, the talk turned to business.

"All you gotta do is accompany me on a supply round," he said. "Back me up in case there's trouble."

"Oh," she said. "Is that all?" 

"That's it, for starters. And then...a guy can dream, can't he?"

"Dreams are my business," she whispered, and hung up.

“Dreams are my business.”

She showed up at the rendez-vous point on time. She wasn't dressed in her Mardi Gras outfit. Jeans, black turtleneck, samurai hairdo and near-opaque shades painted a picture of the wrong woman to fuck with.

The Night Porter pushed the passenger-side door open, and she slowly poured herself into the shotgun seat. She didn't ask, where’re we headed? What sorta trouble can I expect? She glanced around the vehicle and said, "Looks like they don't pay too hot at your hotel."

"It's not my hotel," the Night Porter replied. 

Just past the railroad tracks, she removed her sunglasses. "Far out. If this job's what I think it is, you're saving me a trip."

"Trip is right. Sometimes real life isn't enough."

“Real life can be unsatisfactory.”

At an intersection of pitted boulevards, a man sat sprawled on a beach chair he’d unfolded just outside a Bar B Q takeout joint. He opened his eyes at the sound of an asthmatic engine. He saw a familiar car with an unfamiliar additional person in it, stood up and put a hand behind his back.

"Hmmm," said the warrior woman. "Wonder if he's gonna come up with good dope, or a weapon of some kind."

The car rolled to a halt. The dealer approached, leant his free arm against its partially rusted roof and scanned the cockpit.

"Now why is one of my most loyal customers bringing strangers into our transaction?" He let his bloodshot eyes rove over the passenger's physique. "Magnetic and pneumatic as these unknown parties undoubtedly are."

"A new friend, Zeke," the Night Porter said. "Maybe a colleague, if things work out. Anyway, we seem to have at least one thing in common."

"Now that’s a coincidence." Like magic, Zeke the Dealer flashed what at first appeared to be a Magic 8-Ball oracle toy. "New shipment from our droogs in Afghanistan. As usual, the first taste’s free."

He handed the black bolus to the buxom bodyguard.

"Gracias, amigo," the Night Porter said.

"Yeah, thanks a lot," the woman warrior added.

"Come back soon. Both of you, I mean. Together, or separately."

The couple in the car drove away slowly, anxious as they were to test the new narcotic's strength and scope.

"That was easy," the aspiring hotel bodyguard/escort said.

But their drug-drenched adventure had only just begun.

(to be continued...)

***

Amazzone escort

“Ti voglio vicina se ci sono guai.”

Durante il giorno il portiere di notte era un tipo solitario che lavorava di notte. Abitava in un appartamento poco costoso, guidava una vecchia bagnarola e fumava un sacco di oppio.

La roba buona si spacciava nei peggiori quartieri. A volte il portiere di notte si sentiva insicuro mentre gironzolava in cerca dei mercanti di qualità. Una tribù irrequieta, erano armati e non gli importava niente se qualcuno lo notava. I prezzi salivano di continuo. Erano richieste sempre più grandi somme in contante. L'atmosfera era tesa. Nuvole serpentiformi strisciavano attraverso il cielo. 

Da una cabina telefonica posta vicino alla sua dimora, il portiere di notte telefonò alla Miss Muscolo che cercava impiego come escort/guardia del corpo al Kranepool. Lei rispose quasi subito. Dopo una breve e piacevole chiacchierata parlarono di affari.

"Dovresti solo accompagnarmi in un giro di rifornimento," disse lui. "Mi guardi le spalle se ci sono problemi."

"Ah," disse lei. "Tutto qui?"

"Tutto qui, per incominciare. E poi... uno può sognare, no?"

"I sogni sono il mio mestiere," sussurrò lei, e riagganciò.

“I sogni sono il mio mestiere.”

Si presentò al punto di ritrovo in orario. Non vestiva più l’assetto da Carnevale della sera prima. Jeans, un maglione a collo alto nero, codino da samurai e occhiali da sole quasi opachi erano la divisa di una che non vorresti contrariare.

Si sistemò piano accanto al guidatore. Non chiese, dove andiamo? Che genere di problemi posso aspettarmi? Squadrò l’interno del veicolo. "Sembra che non paghino tanto bene al tuo hotel."

"L'hotel non è mio," rispose lui.

Lei si levò gli occhiali da sole appena avevano superato i binari dei treni. "Se questo lavoretto è ciò che penso io mi risparmio un viaggio."

"Viaggio, dici bene. A volte la vita vera non basta."

“La realtà è talvolta insufficiente.”

Un uomo stava spaparanzato su una sedia pieghevole da spiaggia davanti a una baracchina di barbecue da asporto. Questi alzò lo sguardo al suono di un motore asmatico, vide una macchina familiare con a bordo una persona sconosciuta in aggiunta. Si alzò e mise una mano dietro la schiena. 

"Uhm," disse la guerriera. "Sta per tirare fuori la merce, o un'arma di qualche tipo."

Lo spacciatore si avvicinò senza rivelare nulla, si appoggiò alla tettoia arrugginita della macchina, abbassò gli occhiali scuri e guardò dentro l'abitacolo.

"Perché uno dei miei più fedeli clienti vuole trascinare una sconosciuta nei nostri affari?" Esaminò la prestante fisionomia della passeggera. "Per magnetica e pneumatica che sia."

"Una nuova amica, Zeke," gli disse il portiere di notte. "Forse una collega, se tutto funziona. Pare che abbiamo dei gusti comuni.”

"Che coincidenza." Con un gesto di prestigiatore, Zeke lo spacciatore portò alla luce una grossa biglia nera. "Una nuova spedizione dai nostri amici russi in Afganistan. Al solito, il primo assaggio è gratis."

Porse la palla nera alla procace guardia del corpo.

"Gracias, amigo," disse il portiere di notte.

"Davvero, grazie tante," aggiunse la guerriera.

"Di niente. Tornate presto. Insieme, intendo."

I due nella macchina si allontanarono piano, per quanto fossero ansiosi di constatare la forza e profondità del nuovo narcotico. 

"Come rubare caramelle ai neionati," disse l'aspirante escort/guardia del corpo d'hotel.

Ma la loro avventura di droga era appena iniziata.

(continua... )

matthew licht