Ninja Panther of 1,000 Faces
In the dead of a rainy season night, the Night Porter felt an icy prickle at the base of his skull. It was as though some bestial presence just outside the Kranepool, or among the lobby's shadows, had him in its sights.
'Some jungle cat, escaped from the nearby zoo,' he thought. 'Or the circus that rolled into town yesterday afternoon.'
Warm, humid breezes carried predator tang and jungle noises along with the scent of tree-blossoms while he was on his way to the hotel. The bright yellow big top had seemed so jolly and festive in the twilight. The darkness transformed it into a phosphorescent tumor that lurked below the skyline.
Something growled, or cleared its basso profundo throat. The Night Porter froze, unsure whether he'd left the beavertail blackjack in the top or bottom drawer of the Reception Desk.
An imposing figure hove into view under the neon chandelier, and strode across the slate-gray broadloom wall-to-wall carpet. Feathers and rhinestones fluttered and sparkled from her diaphanous sheath and headdress. The muscles beneath the clingy fabric said, don't fuck with me. The bright eyes and delicate features pleaded, please don't hurt me.
"Can I help you, uh, Miss?"
The formidable, vulnerable wraith approached with a dancer’s ease, leant gracefully on the counter. "I don't like the work I'm doing," she said, in a girlish voice. "I need a change."
"Yeah I hear you," the Night Porter whispered. "I'd propose a switch, but I don't think I'd be capable of doing whatever it is you do."
The nocturnal Amazon pulled a typed sheet of paper from her costume. "I have previous experience in the hospitality industry. What I seek is a position as an escort/bodyguard."
Nostalgic visions of hotel dicks and cigar-girls flashed in the Night Porter's imagination. She didn't fit the mold. He examined the resumé, which read like a rosy dream or a pink nightmare. "I'll pass this on to The Management. Can't guarantee anything, though."
"Of course not," she said, and turned to disappear again into the night, to whichever go-go club it was where she exhibited her fabulous self. The Night Porter couldn't bear it.
"Wait," he almost shouted.
She shot him a hopeful glance over her marble shoulder.
"If you're free tomorrow afternoon," he went on, "I've got a job for you."
"My number's there on the CV," she said. "Call me."
(to be continued...)
***
Pantera ninja dai mille volti
Nel fondo di una notte in mezzo alla stagione delle piogge, il portiere di notte sentì un glaciale crepitio alla nuca. Qualche bestiale presenza appena fuori il Kranepool o tra le ombre della hall lo scrutava.
'Sarà scappata una fiera dallo zoo,' pensò. 'Oppure dal circo arrivato ieri pomeriggio in città.'
Le calde umide brezze profumate di gemme erano accentuate da tanfo di predatore e rumori da giungla mentre si recava all'hotel. Il tendone giallo che era sembrato così allegro di giorno all'imbrunire si era trasformato in un tumore fosforescente.
Qualcosa ruggì o si schiarì la gola basso profundo. Il portiere di notte si irrigidì. Non si ricordava se avesse lasciato lo sfollagente nel cassetto in alto o in basso sotto il banco dell'accoglienza.
Un'imponente figura apparve sotto il candelabro al neon e attraversò la moquette grigia. Piume e strass fluttuavano e sfavillavano dalla sua diafana guaina e corona. Le masse di muscoli sotto la stoffa aderente dicevano, con me non si scherza. Gli occhi luccicanti e le delicate fattezze invece imploravano, non ferirmi ti prego.
"Posso aiutarti, ehm, Miss?"
Lo spettro lampeggiante e tondeggiante si avvicinò a passo di danza e si appoggiò con grazia al banco. "Non mi piace il lavoro che sto facendo," disse con voce da ragazzina. "Devo cambiare."
"Dillo a me," le sussurrò il portiere di notte. "Ti proporrei uno scambio, ma non credo di essere capace di fare ciò che fai te. Qualunque cosa sia.”
L'amazzone notturna trasse dal costume un foglio dattiloscritto. "Ho esperienza nel settore alberghiero. Sto cercando impiego come escort/guardia del corpo."
Nostalgiche visioni di detective e prostitute d'albergo sorsero nell'immaginario del portiere di notte. Non le si confacevano. Guardò il curriculum, la mappa di un roseo sogno o un incubo rosa. "Lo passerò a La Gestione," disse. "Ma non garantisco nulla."
"Certo che no," disse lei, e si girò per sparire di nuovo nella notte, verso il club spogliarello dove si esibiva. Al portiere di notte sembrava intollerabile.
"Aspetta," quasi gridò.
Lei si fermò e volse uno sguardo speranzoso sopra la marmorea spalla.
"Se sei libera domani pomeriggio," continuò il portiere di notte, "ho un lavoretto per te."
"Il mio numero è lì sul cv," disse. "Chiamami."
(continua... )