A Big City Hotel Girl

She was born, let’s say, in a glorious New York hotel in the middle of the 20th century. Her looks and antics became a popular amusement for readers of all ages. 

The child she was in literature, on-screen etc. remains immortal, immutable. The woman she became in real life fared less well. Alcohol, prescription drugs and poor relationship choices burned up what she’d reaped from bestsellers and box-office boffo.

Forced to abandon her Suite with the Central Park views, she moved downtown, to a decidedly down-scale 42nd Street "Love Hotel". And there she remained. 

She recently turned 80. Here's what she has to say about life in hotels.

“Other little girls had homes, parents, school. I had an illegal immigrant nanny, a mutt, a turtle, and room service.

Since that's the life I'd gotten used to, that's what I tried to stick with. The pug and the turtle became a long series of cats, the nurse turned into a string of boyfriends and girlfriends, and French cuisine brought upstairs on silver trays was replaced by fast food. Which the Management expressly forbids.

But it's not so bad. Love means many things, like dates with people I don't know who want something from me. Their desires range from a signature on one of my old books to a full-on enema session with them dressed up as nannies, or pug-dogs, or, in one case, a freakin' turtle. 

Life means many things, too. It’s a rainbow of experience, for good and ill. 

The world's a hotel, and hotels are hotels, and our bodies, in the end, are hotels for souls, which don't really belong to us. We inhabit ourselves till check-out time rolls around. And that can be any time, any time at all.”

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Ragazza metropolitana d'hotel

Nasce, diciamo così, in un glorioso vecchio hotel di New York nel mezzo dello scorso secolo. La sua immagine e le sue marachelle diventano un divertimento per lettori di ogni età.

La bambina che fu nei libri e nei film rimane immortale, immutabile. La donna che divenne nella vita vera ebbe un altro destino. Alcol, sostanze farmaceutiche e cattive scelte nella vita personale bruciarono i soldi che aveva guadagnato coi bestseller e biglietti. per il cinema

Costretta ad abbandonare la Suite che dà su Central Park, si trasferì verso sud, in basso, in un hotel a ore. E lì rimase. Di recente ha festeggiato i suoi ottant'anni. Ecco cos’ha da dire riguardo la vita in hotel.

Altre bambine hanno avuto casa, genitori, scuola. Io ho avuto una badante immigrata clandestina, un cagnolino, una tartaruga e il servizio in camera. 

Visto che mi ero abituata a quella vita, cercai come potevo di mantenerla. Scambiai il pug per una lunga serie di gatti, l'infermiera per una sfilza di fidanzati e fidanzate, e pietanze di alta cucina francese su vassoi d'argento per fast food. Che la Gestione proibisce strenuamente.

Ma non è malaccio. Amore vuol dire tante cose, incluso rapporti con gente che conosco poco e che vuole solo sfruttarmi. Le loro brame variano da un autografo su un libro a sessioni di clistere, con loro mascherati da tata, o pug, o tartarughe.

Anche la vita ha molti significati: è un arcobaleno di esperienze, nel bene e nel male. Il mondo è un hotel, gli hotel sono hotel, e i nostri corpi alla fine sono degli hotel per le anime, che veramente non ci appartengono. Abitiamo i nostri corpi finché non viene l'ora del check-out, e potrebbe arrivare davvero a qualsiasi ora.

matthew licht