The Self I(e)s...
A young woman checks into a hotel. She's never been in this town before. Maybe she's ready to start a new job, and will spend the next few days in search of an apartment. Or else she's on a journey of discovery, to figure out where she wants to live, what she wants to do, who she wants to be. It’s a distinct possibility she'll move on tomorrow.
She sets down her luggage, looks around her temporary quarters. She goes to the window, checks the view. Then she inspects the closet, the bathroom.
She turns on the TV for company, slowly takes off her traveling outfit, shakes out the non-existent trail-dust. She forgot to shut the curtains first, but who's looking?
She doesn't know.
A modern girl, she's easily distracted. She flounces down nude on the bed, reaches for her cellphone, and disappears. Maybe there are new messages, perhaps she's missing out on something falsely fresh in the digital ether.
Mirrors have been placed so guests can check their appearances before they return to the world outside the hotel, or dig themselves in repose, in various stages of dress and undress.
She does what the mirrors tell her to do, fixes images of herself on the phone. She can share them with friends and invisible anonymous crowds, to show how cool she is, how swinging is the life she leads. Or not. Self-portraits of the selfish, or selfless.
Pictures on which to look back, in her next room, next job, next life.
***
Auto(ri)scatto
Una giovane entra in una stanza d'albergo. Non è mai stata in questa città. Forse sta per iniziare una carriera, e passerà le prossime giornate in cerca di una residenza. Oppure è in viaggio di scoperta di sé. Vuole capire dove vivere, cosa fare, chi vorrebbe essere. Può darsi che l'indomani ripartirà.
Pone sull’apposito mobiletto la valigia, si guarda intorno, ispeziona la temporanea dimora. Va alla finestra per considerare il panorama. Poi controlla l'armadio, il bagno.
Accende la tivù che le fa compagnia. Si toglie piano i vestiti che si era messa per il viaggio, ne scuote l'immaginaria polvere. Si è scordata di chiudere le tende, ma tanto chi guarda?
Lei non lo sa.
È una ragazza moderna, si distrae facilmente. Si butta nuda sul letto, afferra il telefonino e sparisce. Forse ci sono dei nuovi messaggi, magari c'è qualche pseudo novità nell'etere digitale.
Gli specchi della stanza sono posizionati per permettere agli ospiti di controllare il proprio aspetto prima di tornare nel mondo fuori dall'hotel, oppure ammirarsi a riposo, vestiti o meno vestiti.
Lei fa ciò che gli specchi le dicono di fare. Si riprende col telefono. Potrà condividere le immagini con gli amici o con le folle anonime e invisibili là fuori, oppure tenerle per sé.
Cose private da riguardare, nella prossima stanza, al prossimo lavoro, la prossima esistenza.