No Vacancy

They lie, those red neon signs that pierce the highways' darkness. All hotels and motels have vacancies, always. Not necessarily rooms, empty spaces. Places where unregistered guests can stay, unbeknownst to Management, staff or other guests.

On sleepless nights, legitimate hotel clients explore their unfamiliar homes-for-hire. Curiosity and perhaps a roving erotic urge impels them to look into hallway bathrooms, electrical closets, stairwells, underground delivery areas, maintenance sheds, garage crawlspaces, indoor or outdoor pools left untended.

They discover that they're not alone.

Are these free spirit-sprites the ghosts of those who decided to end it all in rented rooms in strange towns? Troubled souls who pseudonymously signed the register, when that was still possible, and left no explanatory notes or emergency contact information? Or might they be mischievous homeless hitchhikers who enter through unguarded openings in hotel perimeters to escape the cold, the wet, the heat?

It doesn't really matter. When you look again, they're gone.

The inhospitable NO VACANCY beacon buzzes at roadside. The people in their automobiles believe the message and drive on, into the endless black ribbon of the night.

***

Al Completo

Quelle insegne rosse al neon che interrompono il buio delle autostrade trasmettono menzogne. Tutti gli hotel e motel hanno ambienti liberi, sempre. Non necessariamente stanze, degli spazi vuoti. Posti dove ospiti non registrati possono soggiornare all'insaputa della Gestione, del personale e degli altri ospiti.

In certe notti insonni, i clienti legittimi d'albergo perlustrano gli alloggi a nolo non famigliari. La curiosità e forse uno zingaresco impulso erotico li sospinge a guardare dentro i bagni ubicati nei corridoi, negli armadietti elettrici, le trombe delle scale, gli scali sotterranei, gli sgabuzzini della manutenzione, gli interstizi dei garage e le piscine esterne od interne lasciate incustodite.

Scoprono di non essere soli.

Forse sono i fantasmi di gente che ha deciso di farla finita in città e stanze non loro. Anime sconvolte che hanno firmato i registri con nomi inventati. Non hanno lasciato note per spiegare i loro insani gesti né per dare informazioni su chi contattare per far presente la tragedia. Oppure sono autostoppisti senzatetto entrati da pertugi d'hotel per ripararsi dal freddo, dal bagnato, dal caldo.

Poco importa. Quando guardi di nuovo, sono spariti.

Quelle insegne poco accoglienti ronzano ai bordi dell'autostrada. La gente alla guida delle automobili crede a ciò che dicono e passano oltre, nel buio.

matthew licht