Tokyo Love Hotel
Tokyo, that sprawl of waterways and pagodas, closet-sized sushi- and noodle joints, human swarms decked out in avant-garde fashions and kimono, muted salary-men and flamboyant gangsters, giant 3D animated billboards that appear and vanish in the mist caught between the skyscrapers’ glare.
One feels like a microbe adrift in a macrocosm. And it ain’t cheap, neither. Where can one go for comfort, privacy and intimacy at the end of frantic metropolitan day?
Tokyo is also densely packed with Love Hotels—relatively inexpensive havens for furtive lovers, quick pick-ups, and trade. Pick your price, decor, selection of adult toys. And your company.
Cash-heavy gai-jin pay out the nose to bathe in, and perhaps absorb, a little Geisha culture. Tokyo-ites tend to favor exotic imported escorts. There must be a million “pleasure foreigners” in the Naked Megalopolis. They all have stories to tell. Here’s a smattering.
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Tokyo Love Hotel
Tokyo, quel mostruoso e meraviglioso coacervo di canali e pagode, bugigattoli di sushi e vermicelli in brodo, sciami d’umanità conciata all’avanguardia e/o in kimono, imperscrutabili uomini d’affari e sgargianti gangster, smisurati cartelloni pubblicitari animati in 3D che emergono e svaniscono nella nebbia imprigionata tra i bagliori dei grattacieli.
Ci si sente un microbo alla deriva in un macrocosmo. E non costa neanche poco. Dove andare per trovare conforto, discrezione e intimità alla fine di una frenetica giornata metropolitana?
Tokyo è stipata di Love Hotel, piccole e relativamente ragionevoli alcove per furtivi amanti, improvvisi imbrocchi e incontri professionali, corredati da una vasta gamma di prezzi, arredamenti, selezione di giocattoli per adulti. E di compagnia.
Turisti danarosi strapagano per assorbire un po‘ di cultura Geisha. Gli autoctoni tendono a preferire esotici/che escort importati/e dall’estero. Ci saranno milioni di questi “stranieri del piacere” nella Nuda Megalopoli. Hanno tutti/e le loro storie da raccontare. Eccone un’infarinatura.