Tokyo Love Hotel

“Cleanliness is of paramount importance. I only work in Love Hotels with hygienic facilities. I don’t want to feel dirty before or after a date.”

“Cleanliness is of paramount importance. I only work in Love Hotels with hygienic facilities. I don’t want to feel dirty before or after a date.”

Tokyo, that sprawl of waterways and pagodas, closet-sized sushi- and noodle joints, human swarms decked out in avant-garde fashions and kimono, muted salary-men and flamboyant gangsters, giant 3D animated billboards that appear and vanish in the mist caught between the skyscrapers’ glare. 

“This place always smells of fish, but look at that view!”

“This place always smells of fish, but look at that view!”

One feels like a microbe adrift in a macrocosm. And it ain’t cheap, neither. Where can one go for comfort, privacy and intimacy at the end of frantic metropolitan day?

“I always make the bed, afterwards. A professional quirk, perhaps. And if my customer doesn’t leave a tip for the chambermaids, I bust him one in the nose.”

“I always make the bed, afterwards. A professional quirk, perhaps. And if my customer doesn’t leave a tip for the chambermaids, I bust him one in the nose.”

Tokyo is also densely packed with Love Hotels—relatively inexpensive havens for furtive lovers, quick pick-ups, and trade. Pick your price, decor, selection of adult toys. And your company. 

“Mirrors. I love Love Hotels that’re wallpapered with reflective surfaces. OK, call me a narcissist.”

“Mirrors. I love Love Hotels that’re wallpapered with reflective surfaces. OK, call me a narcissist.”

Cash-heavy gai-jin pay out the nose to bathe in, and perhaps absorb, a little Geisha culture. Tokyo-ites tend to favor exotic imported escorts. There must be a million “pleasure foreigners” in the Naked Megalopolis. They all have stories to tell. Here’s a smattering.

“My career as a tennis champion was going nowhere, so I got on the first ‘plane to Japan. The work can be a bit sticky, but I feel right at home.”

“My career as a tennis champion was going nowhere, so I got on the first ‘plane to Japan. The work can be a bit sticky, but I feel right at home.”

“I used to fry potatoes for a living. Now I milk bananas, I guess.”

“I used to fry potatoes for a living. Now I milk bananas, I guess.”

“A little light bondage never hurt anyone, unless they pay extra.”

“A little light bondage never hurt anyone, unless they pay extra.”

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Tokyo Love Hotel

“Lavoro con mia figlia. Offriamo ai clienti un amichevole colpo della triglia.”

“Lavoro con mia figlia. Offriamo ai clienti un amichevole colpo della triglia.”

Tokyo, quel mostruoso e meraviglioso coacervo di canali e pagode, bugigattoli di sushi e vermicelli in brodo, sciami d’umanità conciata all’avanguardia e/o in kimono, imperscrutabili uomini d’affari e sgargianti gangster, smisurati cartelloni pubblicitari animati in 3D che emergono e svaniscono nella nebbia imprigionata tra i bagliori dei grattacieli. 

“La bottiglia di prosecco è un omaggio della ditta. Perciò preferisco questo stabilimento.”

“La bottiglia di prosecco è un omaggio della ditta. Perciò preferisco questo stabilimento.”

Ci si sente un microbo alla deriva in un macrocosmo. E non costa neanche poco. Dove andare per trovare conforto, discrezione e intimità alla fine di una frenetica giornata metropolitana?

“A parte le mance, mi diverto come una pazza a seviziare e deliziare i miei ‘prigionieri d’amore’.”

“A parte le mance, mi diverto come una pazza a seviziare e deliziare i miei ‘prigionieri d’amore’.”

Tokyo è stipata di Love Hotel, piccole e relativamente ragionevoli alcove per furtivi amanti, improvvisi imbrocchi e incontri professionali, corredati da una vasta gamma di prezzi, arredamenti, selezione di giocattoli per adulti. E di compagnia.

“Prima di approdare in Giappone mi sono diplomata a una scuola d’arredamento.”

“Prima di approdare in Giappone mi sono diplomata a una scuola d’arredamento.”

Turisti danarosi strapagano per assorbire un po‘ di cultura Geisha. Gli autoctoni tendono a preferire esotici/che escort importati/e dall’estero. Ci saranno milioni di questi “stranieri del piacere” nella Nuda Megalopoli. Hanno tutti/e le loro storie da raccontare. Eccone un’infarinatura. 

“Ci siamo conosciute all’aeroporto di Narita e abbiamo stretto un accordo di lavorare sempre insieme. Così ci sentiamo protette.”

“Ci siamo conosciute all’aeroporto di Narita e abbiamo stretto un accordo di lavorare sempre insieme. Così ci sentiamo protette.”

“Questo è il mio Love Hotel preferito. La colazione è inclusa.”

“Questo è il mio Love Hotel preferito. La colazione è inclusa.”

“Sono laureata in filosofia, ma ai miei clienti  non gliene frega niente della storia del pensiero. Cosa ci devo fare se hanno quasi tutti il feticcio delle scolarette?”

“Sono laureata in filosofia, ma ai miei clienti non gliene frega niente della storia del pensiero. Cosa ci devo fare se hanno quasi tutti il feticcio delle scolarette?”

matthew licht