Kronepoon

A little man in a raincoat came into the lobby through the rotating door. He looked as though he expected to be ordered leave again immediately. He approached the reception desk, a satchel held in front of him like a shield, as though he expected objects to be thrown his way if he didn’t comply.

“Good evening,” the Night Porter said. “A single room?”

“Actually I have something which I’m sure your guests will want to buy,” the man said, looking about nervously. “There’s money in it for you.”

“Show me.”

Still timorous, the man placed his worn leather case on the counter and opened it. “Beautiful pictures of beautiful women who’re all dead now.”

This sounded unsavory, even sinister.  “Oh. Thanks,” the Night Porter said, “but we’re not interested.”

“You should be,” the little man said, a bit forecefully. “Since all these lovelies were once guests here at your hotel.”

The Night Porter raised an eyebrow. “Oh really?”

“You n’ me’re colleagues, sort of. I was once the house photographer here, you see. Ladies were offered their rooms for free in exchange for a brief and pleasant modeling session. You’d be surprised at how many of them agreed to this arrangement.”

The Night Porter shuffled a few of the old pictures around on the desk. Not bad, not good, but there was something genuine and friendly about them. “If they’re all dead,” he said, looking at the raincoated fellow, “how old does that make you?”

“Perhaps they’re not all dead. But the ones that’s left’re really, really old. Ancient, in fact.”

“What about these outdoor shots?”

“Once there was nothing but forest around the old Kranepool Hotel.”

“How come no soul sisters?”

“Ah. This used to be a Whites Only establishment.”

“No it didn’t,” the Night Porter said. “Take your pictures and get lost.”

***

Foto di donne nude e morte

Un omino vestito d’impermeabile entrò per la porta girevole nella hall. Sembrava che si aspettasse di essere rimandato subito fuori. Venne verso la reception tenendo davanti a sé come uno scudo una ventiquattrore di pelle, come se si aspettasse di essere preso a pedate se non obbediva.

“Buonasera,” gli disse il portiere di notte. “Una camera singola?”

“Veramente ho qua dentro qualcosa che sarà di gradimento ai Suoi ospiti,” disse l’omino guardandosi nervosamente attorno. “C’è da guadagnarci anche per Lei.”

“Fammi vedere.”

Timoroso, l’uomo mise la borsa usurata sul banco e l’aprì. “Bellissime foto di bellissime donne che ora sono tutte morte.”

Sembrava una storia malsana, persino sinistra. “Ah. Grazie,” disse il portiere di notte. “Ma non ci interessano.”

“Invece dovrebbero,” disse il piccoletto, con maggior forza. “Visto che tutte queste bellezze sono state ospiti qui al Vostro hotel.”

Il portiere di notte alzo un sopracciglio. “Davvero?”

“Io e Lei siamo colleghi, più o meno. Una volta facevo il fotografo d’albergo qui, vede? Alle donne venivano offerte gratis le stanze in cambio di una breve e piacevole seduta fotografica. Resterebbe sorpreso di quante accettavano questo scambio.”

Il portiere di notte guardò alcune delle vecchie foto. Niente male, non fantastiche, ma avevano un ché di genuino e amichevole. “Se sono tutte morte,” disse, guardando il tizio nell’impermeabile, “allora quanto sei vecchio tu?”

“Forse non tutte sono morte. Ma quelle che sono rimaste sono molto molto anziane. Vetuste, azzarderei a dire.”

“E queste riprese all’esterno?”

“Una volta c’erano folte foreste attorno al vecchio Kranepool.”

“Perché niente donne di colore?”

“Ah. Perché una volta questo hotel era riservato ai soli bianchi.”

“Non è vero. Riprenditi le tue foto e sparisci.”

matthew licht