Hotel School Dropouts
The hotel business is tough. Your average Joe or Jane can’t just waltz in off the street and become a manager, a concierge, a maitre d’, or a night porter.
Well, maybe a night porter.
For those ambitious souls who want to perfect their hospitality skills, there’s Hotel School. It ain’t free, and it ain’t easy, no matter what some people think.
These former students were warned: skip too many bed-making classes, flunk too many room-service courses, and you’ll be back out on the sidewalk whence you came.
They didn’t listen. Hear them tell their stories…
“You know what? F*ck making beds and cleaning toilets. I did plenty of that at home, now that I think of it. Maybe I’ll try art school next.”
Cindy: “Who knew you practically had to memorize whole books full of etiquette?”
Wanda: “When a Hotel School graduate told me about the lousy tips she gets as a chambermaid at the Ritz, I figured it was better to go back to exotic dancing anyway.”
Alice: “The Hotel School’s locker room wasn’t air-conditioned. The instructor told me to get lost when I showed up sweaty for Breakfast Ed. They weren’t kidding when they said, tough.”
Brenda: “I paid a lotta money for this hat. When the catering teacher said it was no good as a hair-restraint, I told her, ‘Then you ain’t no good as a food prep instructor.’ She didn’t even try to restrain me when I walked out. Ha! I woulda smacked her one.”
“Maybe I aimed too high. I had this dream that someone big would notice my qualifications and give me my own hotel to manage. I’d have called it The Phoenicia. But dreams, like dishwashing soap bubbles, go poof!”
“Like you really gotta do Slim-nastics to run a hotel’s loading dock. That old creep put his hands where he shouldn’t ought to have. Professor or not, pow!”
***
Bocciate dalla Scuola Alberghiera
L’industria alberghiera è tosta. Non puoi entrare al Grand Hotel e farti assumere come manager, concierge, capo cameriere o portiere di notte.
Portiere di notte forse sì.
Le persone ambiziose che desiderano perfezionare le loro manualità ospitali frequentano la Scuola Alberghiera. Costa, e non è facile, non importa cosa creda certa gente.
Queste ex-studentesse furono avvertite: se marinate il corso di rifare i letti, o se prendete una insufficienza nelle lezioni di servizio in camera, uscirete dalla porta di servizio da cui siete entrate.
Non ascoltarono. Qui raccontano le loro storie.
Ursula: “Ho capito dopo poche lezioni che la vita d’albergo non fa per me. Gli sgabelli sono troppo duri e scomodi.”
Olga: “Passare l’aspirapolvere sulla moquette della hall di prova mi ha rovinato le unghie. Torno a fare la soubrette in tivù.”
Roberta: “Pronto, qui Hotel Kranepool. Con quale Suite desidera essere connesso/a?”
Monica: “Con la Suite delle ragazze che per ottenere bei voti seducono l’istruttore del corso per centraliniste. Farò rapporto al Preside.”
(n.d.r. Mandate via tutte e due)
Zanobia: “Chissà se è vero ciò che dice Clelia, la mia ex-compagna di banco? Ci saranno alberghi-spogliarello alle Maldive? Intanto le ho dato soldi per i biglietti d’aereo: speriamo bene.”
Clelia: “Zanobia è giovane e inesperta. Imparerà a non fidarsi troppo delle ex-compagne di classe che poi saranno le sue rivali nella spietata industria dei club-spogliarello.”
“Mi hanno cacciata perché sono esibizionista. Però i passanti sembravano apprezzare le cameriere amichevoli che salutano dalle finestre. Mi ritengo colpevole solo di aver fatto una insolita pubblicità alla Scuola Alberghiera.”
Ynez: “Da quando il Preside ci ha adottate, non dobbiamo più preoccuparci per vitto e alloggio.”
Chloe: “Yeah. Paparino è generoso con le sue pupille predilette.”