The Dryden West's Secret Vault
A friend writes from A Big City:
This is a p.s. to the story about the removal job I did at the old Dryden West a while back. The place kinda got to me, so I went back for what I thought’d be a last look. I knew there was nothing in there, since I'd personally taken out everything that was take-outable. The building loomed silent and still against the darkness of a late-November evening. As I was about to head off again, a feeling came, like a tap on the shoulder and you turn around but nobody’s there. Something was there. A chill moves in, and takes hold.
Whoever put the chain on the revolving door forgot to close the lock.
The only light was what floated in from the street. A balmy draft blew from where the reception desk was, in the former lobby. It was a human warmth, like when you watch something nice happen between two people you don't know, or when someone does you a favor that you didn't expect, or deserve. A beam bounced off the windshield of a car going by, and hit a safe door hidden down where the wainscoting had been wrenched away. I thought, 'Get a crowbar,' but that proved unnecessary.
Whoever stashed these pictures in there wanted someone to find them. I held onto them for a while, I confess, but they don’t belong to me.
***
La cassaforte segreta del Dryden West
Un amico scrive da una metropoli statunitense:
Questo è un post-scriptum alla storia che scrissi qualche tempo fa sullo sgombero del vecchio Dryden West. Il posto mi aveva fatto effetto, quindi ci tornai per dargli un’ultima occhiata. Sapevo che là dentro non c'era più nulla. Avevo rimosso di persona il rimovibile. Il palazzone scuro incombeva silenzioso e immobile sullo sfondo di una sera di tardo novembre. Stavo per andarmene quando sopravvenne quella sensazione di essere stato toccato. Ti giri e non c'è nessuno. Eppure qualcuno c’era. Ti entra dentro un gelo.
Chiunque avesse messo la catena alla porta girevole non l'aveva chiusa bene.
L’unica luce era il riverbero del mondo fuori. Tirava una corrente tiepida da dove prima stava il banco della reception. Era un calore umano, come quando vedi succedere qualcosa di bello tra due persone che non conosci, o quando qualcuno ti fa un favore che non ti aspettavi, o non meritavi. Un riflesso scaturito dal parabrezza di un’automobile passando illuminò uno sportello di cassaforte in basso dov’era stato divelto il battiscopa. "Ci vuole un piede di porco," pensai, ma non fu necessario.
Chiunque abbia infilato là dentro queste immagini voleva che qualcuno le trovasse. Me le sono tenute per un po’, lo confesso, ma non mi appartengono.