Miss Ice-Cubes
July and August are the bathing suit-est months. The Kranepool and her neighboring hotels once hosted bathing beauty contests. That tradition too has fallen by the wayside. Costly. Sexist. Appearance-ist. The public-at-large no longer has time for frivolous displays of flesh, and Management has less and less patience for complicated publicity stunts.
The merchants and artisans who enliven the Kranepool’s lobby, on the other hand, are deeply concerned with aesthetics, and with the past and future. Of a sweltering twilight, they conspired to create a cocktail-hour pageant of their own. Miss Ice-Cubes tinkled to life.
“I’ll do the girls’ hair,” Mr Kevin the Hairdresser said. “And say yes or no to their outfits.”
“I’ll arrange flowers on the runway,” Regina the Florist said.
“I’ll predict the winner, and then I’ll tell the losers their dreary fortunes.” Madame Ozmya the Clairvoyant set her Zombie glass down on a low lobby table with a dead thunk.
“I’ll uh, carry their bags, I guess, if they have any.” The Night Porter, who’d just come on duty, wore a black leather eye-patch. “Sleepwalked into an open closet door in a dark room,” he said.
“In future, consult me before you wander dim Bardo-lands,” Madame Ozmya said.
“Must the contestants be guests here at the Kranepool? Or can anyone beautiful just wander in off the street.” Mister Kevin seemed to prefer option two.
“Must Miss Ice-Cubes necessarily be a woman?” Regina the Florist plainly didn’t think so. “Does she or he have to be single?”
The Night Porter put the Be Right Back sign on the reception counter and went to fetch the Miss Ice-Cubes committee a fresh round of cocktails from the Kranepool Bar & Grille. He saw himself in the role of presenter. He’d announce the contestants’ names, list their accomplishments, maybe sing a song when the Grand Prize was awarded. He’d offer to guide the winner upstairs to her complimentary suite on the hotel’s top floor. Rooms with a view of the river, the park, the train station, the office buildings in the business district, the highway that leads out of town.
When the Night Porter returned with a tray of ching-a-ling employee discount libations, the lobbyists who’d dreamed up the Miss Ice-Cubes Pageant had decamped to Miss Frau, a nearby discotheque.
Hotel Kranepool management forbids employees to consume alcohol while on duty. The ice cubes in the full highball glasses and an idea of frigid beauty shrunk and vanished without a sound.
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Miss Cubetti di Ghiaccio
Luglio e agosto indossano il costume da bagno. Il Kranepool e gli hotel circostanti una volta ospitavano concorsi di bellezza con una certa frequenza. Anche quella tradizione è sparita. Troppo costoso. Sessista. Apparenzista. Il pubblico odierno non ha tempo per tali frivoli pseudo-eventi.
La Gestione non considera più complicate prodezze pubblicitarie.
La popolazione professionale della hall del Kranepool invece è devota all’estetica, al passato e al futuro. Di un torrido tardo pomeriggio, complottarono l’organizzazione di una sfilata per animare l’ora dell’aperitivo in albergo. Miss Cubetti di Ghiaccio tintinnò a vita.
“Creerò stravaganti acconciature per le ragazze,” disse Mister Kevin il Parrucchiere. “Esprimerò severi giudizi sui loro costumi.”
“Sistemerò fiori sulla passerella,” disse Regina la Fioraia.
“Predirò la vincitrice, e poi dirò alle perdenti quali tristi destini li aspettano.” Madame Ozmya la Chiaroveggente posò il bicchiere sul tavolo basso con un tonfo attutito.
“Porterò, ehm, le loro valigie, suppongo, se ne hanno.” Il portiere di notte, che era appena montato in servizio, aveva all’occhio una benda di cuoio nero. “Da sonnambulo mi sono imbattuto nella porta aperta di un armadio in una stanza al buio,” spiegò.
“In futuro, consultami prima di girovagare nel limbo,” disse Madame Ozmya.
“Le concorrenti devono per forza essere ospiti qui al Kranepool? O possono entrare le bellezze da fuori.” Mister Kevin sembrava preferire la seconda opzione.
“Miss Cubetti di Ghiaccio deve necessariamente essere femmina?” Regina la fioraia palesemente preferiva di no. “Dev’essere single?”
Il portiere di notte mise la targhetta Torno subito sul banco della reception e andò a prendere un altro giro di cocktail per il comitato Miss Cubetti di Ghiaccio. Si vedeva nel ruolo di presentatore. Avrebbe annunciato i nomi delle partecipanti, elencato le loro doti. Avrebbe cantato mentre veniva conferito il premio. Si sarebbe offerto di accompagnare la vincitrice di sopra alla Suite in omaggio al piano più in alto del Kranepool. Camere con vista del fiume, del parco, della stazione ferroviaria, dei grattacieli del centro, dell’autostrada che porta fuori città.
Quando tornò con un vassoio di bevande rinfrescanti dal Kranepool Bar & Grille, i lobbyisti che avevano fantasticato la sfilata Miss Cubetti di Ghiaccio si erano trasferiti alla discoteca Miss Frau.
La Gestione vieta agli impiegati di consumare alcol durante il turno. I cubetti nei bicchieri colmi e un’idea di algida bellezza svanirono senza far rumore.