Reverse Art Heist
Hotels are a metaphor for life. You find a place to stay, but you gotta pay for it, and those in charge want you out in the morning.
Even though I can’t afford it, I check into a hotel once a month. Usually right here in town.
Reception clerks are suspicious of anyone who shows up with just a portfolio, so I also bring a bag with underwear and a toothbrush in it. You never know, those things might come in handy.
The art on hotel walls is usually pretty bland and inoffensive.
The key to change is, you work quietly.
Security cameras blink on and off at regular intervals. Most conventional frames are easier to get into than your average can of beans.
If you stash the former hotel decoration in the utility closet, then no one can say you stole anything.
So far, no one’s complained about the replacements. Not to me, at least.
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Furto D’Arte al rovescio
L’hotel è una metafora della vita. Trovi un posto che ti piace dove vorresti restare, ma lo devi pagare e ti fanno sloggiare la mattina dopo.
Anche se non me lo posso permettere, vado in albergo una volta al mese. Di solito qui in città.
Gli addetti alla reception si insospettiscono di chi si presenta solo con un portfolio, quindi mi porto appresso anche una borsa contenente mutande e spazzolino. Non si sa mai, potrebbero sempre servire.
L’arte esposta sulle pareti d’albergo è piuttosto blanda e inoffensiva.
La chiave per effettuare il cambiamento è di lavorare in silenzio.
Le telecamere di sicurezza sorvegliano a intermittenza. I loro ritmi sono prevedibili. Le cornici convenzionali sono più facili da aprire che scatole di fagioli.
Se butti nel ripostiglio i vecchi elementi decorativi, nessuno può dire che hai rubato.
Nessuno finora si è lamentato delle sostituzioni. O perlomeno non con me.