A(nother) Quiet Night at the Kranepool
Late autumn is yellow, and then brown. Business travel and tourism fall off like leaves. They flutter in the wind, are briefly tossed by waves before they begin their descent of the continental shelf. The hotel rests in peace. The only sound comes from the dishwasher that turns on automatically when the last few customers have left the Kranepool Bar & Grille.
The restaurant’s blue neon sign buzzes out for the night.
Despite the general lifelessness, rounds must be made. The quiet time is when break-ins occur. Bums find a chink in the hotel’s armor and score a free warm, dry place for the night. Management disapproves. If only the winos would learn to clean up after themselves when they vacate the premises.
Night is when kids on their way home from the discotheques in town throw rocks through dark windows.
The flashlight provided by Management is heavy, and hurls a bright beam against the unexpected. A potential bludgeon with which to deal apparitions a blow.
Surprise comes in two forms: pleasant and unpleasant.
The best nights are the ones in which no shadows speak.
No walls drip blood.
No hallway plants metamorphose into resurrected dead.
No strange women materialize with unwanted news from distant stars.
***
Un(‘altr)a notte tranquilla al Kranepool
Fine autunno è giallo e poi marrone. Il numero delle prenotazioni cade come le foglie morte. Fluttuano danzanti mentre obbediscono alla gravità. Tornano alla terra. L’albergo riposa in pace. L’unico suono viene dalla lavastoviglie industriale che si avvia automaticamente quando i pochi ultimi clienti del Kranepool Bar & Grille se ne sono andati.
Quell’insegna al neon blu sfrigola e si spegne.
Nonostante la quiete, vanno fatte le ronde. Nei momenti più tranquilli avvengono le irruzioni. I barboni trovano lacune nelle difese della struttura per appropriarsi uno spazio asciutto e caldo dove passare ciò che rimane della notte. La Gestione disapprova. Se solo i senzatetto imparassero a pulire dietro di sé quando abbandonano le stanze.
I ragazzi che rientrano a casa dalle discoteche in centro lanciano sassi attraverso le finestre scure.
La pila fornita da La Gestione pesa. Lancia un potente raggio per illuminare l’inaspettato, ed è una potenziale mazza col quale percuotere apparizioni.
Le sorprese hanno due forme: gradevoli e sgradevoli.
Le notti migliori sono quelle in cui le ombre non parlano.
In cui le pareti non grondano sangue.
In cui le piante non si trasformano in morti resuscitati.
In cui non si materializzano donne strane recanti notizie indesiderate da distanti stelle.