CHAINES
Come succedeva nei tempi passati quando dalle soffitte spuntavano oggetti dimenticati, così in questi giorni, durante i back-up di vecchi hard disk polverosi, mi sono ritrovato nella cartella "Altro" questo disco salvato probabilmente al volo perchè "tanto lo sento dopo".
"Dopo" sono cinque anni, ma non troppi per far perdere di interesse e qualità a quest'opera sonora di Chaines, artista di Manchester, che nel frattempo ha sviluppato un ampio range di doti artistiche parallele a quelle musicali, con produzioni di grafiche, software emulativi (Beethoven Simulator...), sonorizzazioni di video giochi e numerose collaborazioni tra cui quella con la poetessa Alice Godliman per la sonorizzazione di spoken word e con la London Contemporary Orchestra.
Il disco ritrovato è "The King", titolo attualissimo, con brani strumentali o cantati/parlati in stile confidenziale ma oscuro. La stratificazione elettroacustica degli strumenti, tra i quali si distinguono flauto, violoncello, il clarinetto, insieme a trattamenti elettronici, suoni ambientali, ritmiche trovate, produce un nostalgico insieme straniante.
La sensazione è di ascoltare da fuori, guardare nei ricordi di altri - e non sempre ci piace quello che vediamo - uno sforzo dovuto per camminare in avanti verso un futuro sfuocato.
Questo disco lo metterei tra Spleen di Baudelaire e un film qualunque di David Lynch: è un disco in vinile anche se ascoltato in digitale, è un abat-jour anche se abbiamo i faretti led, racconta di luoghi dove potremmo non essere stati, odora di tabacco e di caffè, potrebbe sembrare vecchio ma è modernissimo, ci mostra qualcosa che vediamo da vicino, quasi dentro.
Forse ci siamo.
Il disco su Bandcamp
Per conoscere più a fondo Chaines: https://www.chaines.co.uk/