CREARE CIRCOSTANZE
Ho incrociato Thessia Machado durante un pomeriggio, vagando in rete, durante uno di quei momenti in cui si seguono link annoiati proposti dagli algoritmi di turno. Quel giorno, invece di propormi (l’algoritmo naturalmente) pubblicità insulse e video di improbabili ricette, salta fuori la recensione di un’installazione elettroacustica, dove la musica incontrava la meccanica e la luce.
Ho approfondito la ricerca, trovando altro materiale, e la pagina web dell’artista che illustra in modo esauriente e stimolante i propri percorsi creativi
Su queste pagine ho trattato altre volte la commistione, anzi la fusione vera e propria di generi che diventa pratica reale per molti artisti contemporanei che non hanno voglia di essere posizionati in una casella a prescindere.
Succede quindi come per Thessia, che l’elettronica, la meccanica ingegneristica, la scultura, il suono, siano convergenti in un unica direzione, senza prevalenze, ma solo con lo scopo di creare un rapporto diretto con il resto del mondo filtrato solamente dalle percezioni personali di chi osserva e/o ascolta.
Le installazioni sono spesso site-specific e comprendono meta-macchine realizzate con parti residue di altre smontate e ricomposte, anzi de-composte, oppure utilizzate in modo diverso da come sono state concepite.
Lo scorrere delle immagini, i video delle mostre, le fotografie, ci trasportano all’interno di uno stile compositivo eclettico, che necessita di fantasia, capacità ingegneristiche e manualità artigianale.
Le sonorità elettroniche sono molte volte sovrapposte a rumori meccanici ciclici, ronzii, malfunzionamenti che producono variabili inaspettate ma gradite, in alcuni casi con interattività con i visitatori.
L’attività della Machado si esplica anche con live solo o con altri artisti, con strumentazione consueta o quasi oppure con stravaganti sistemi come quello del Dumbo Art Festival di New York che tra i vari device prevedeva delle corde mobili con tessuti appesi come panni stesi, il cui sfregamento amplificato si trasforma in corpo strutturale per l’improvvisazione anche con strumenti acustici e voce.
Crea anche pannelli di grande impatto grafico, in cui l’essenzialità minimale risalta con carattere.
La grafica viene implementata con l’uso della luce proiettata, controllata da circuiti elettronici autocostruiti, che attiva tramite sensori la generazione di frammenti sonori, come nel progetto telix realizzato a Berlino nel 2017, dove anche la collocazione dei cavi di collegamento, dei diffusori e dei generatori di suono sulla parete è un opera in se stessa.
Sul sito, che troviamo suddiviso in settori, troviamo anche quello denominato “instruments” che definisce alcuni oggetti sonori, con ricca documentazione fotografica e video a dimostrare come la composizione inizi addirittura dalla concezione e dalla costruzione dei propri strumenti, evidentemente pensati e immaginati in un contesto preciso.
Thessia e altri artisti come lei sono, come detto all’inizio, di difficile catalogazione, ed è significativa la frase con la quale definisce nella breve bio la sua opera: creare circostanze, che è quello che dovremmo fare sempre.