SUONARE IMMAGINI, VISUALIZZARE SUONI
In un precedente articolo ho citato Prato e Berlino, in un inconsueto clash sonoro/attitudinale. Torno sulle due città perché sono punto di riferimento dei musicisti di cui racconto oggi, la prima per la loro collocazione fisica e la seconda per frequentazioni, uscite discografiche e ispirazione.
Bene, oggi sono i Mohabitat a popolare questo appuntamento, ed è naturale che sia così in quanto rappresentano uno dei migliori connubi tra musica e arti visuali che potete trovare e quindi di diritto in questo mio spazio dedicato come sempre a musica e altro.
L’occasione è l’uscita di “Crisalide” , il loro ultimo lavoro in uscita il 19 aprile prossimo, 7 brani disponibili in digitale sulle varie consuete piattaforme distributive e in edizione limitata a 200 copie.
Mohabitat sono un duo, nato verso la fine del 2013, dall’unione artistica di Monoki (suoni) e Hamaranta (visuals) che da subito hanno posto sullo stesso piano le loro peculiarità proponendosi, in particolare durante i numerosissimi live in Italia e in Europa, come un unico nucleo.
L’attività live è stata affiancata da una serie di uscite discografiche indirizzate su sonorità techno e caratterizzate da un equilibrio tra tensione e aperture, che rappresentano il respiro della loro musica trasposto nei suoni da club.
Sono proprio le performance dal vivo che li contraddistinguono e che ne permettono l’evoluzione in un continuum in cui Mohabitat e lo spazio in cui si esibiscono divengono la stessa cosa. L’interazione sempre diversa tra suoni e visuals confluiscono in un flusso che è il prodotto di Mohabitat e delle architetture che abitano, restituendo esibizioni sempre diverse, sofisticate ma mai fini a se stesse. Le collaborazioni con artisti di altre discipline, ballerini, scultori, pittori hanno spinto il progetto oltre, e la consapevolezza di questo status è stato il motore per la realizzazione e la pubblicazione di quest’ultimo lavoro.
Che si tratta di qualcosa legato ad una nascita e/o una trasformazione lo svela il titolo, “Crisalide”: qui si abbandonano le produzioni da club per esaltare le atmosfere che caratterizzano i live, con un approccio meno matematico e più emotivo. I sette brani si muovono stratificati da suoni di elettronica calda, riverberi larghi, con bassi morbidi e attitudine nordeuropea. Stiamo tra nebbie mattutine, passi sulla sabbia, crepuscoli remoti, lontani dal tempo feroce e veloce, c’è luce e luoghi aperti e distanti, nella riflessione e nel pensiero.
Il lavoro è perfettamente coeso, i loro riferimenti musicali sono oltrepassati e rappresentano solo uno stato d’animo comune e sono certo che la ricerca che ha ispirato il progetto e l’artwork accompagnerà la presentazione come giusto compendio tra immagini sonore e suoni visuali, a cominciare proprio da Berlino e, citando il titolo dell’ultimo brano, “Oltre”.
Per saperne di più: Mohabitat
Mohabitat “Mosaico” per Time Plus
foto Rebecca Amendola