PIANTE MUSICISTI/PIANTE E MUSICISTI

In questa primavera rallentata, nella quale la natura sgomita con qualche difficoltà a compiere i propri consueti rituali a causa di un clima alterno, mi è sembrato opportuno prendere spunto dagli eventi naturali per raccontare un modo nuovo di rapportarsi con le piante. Sappiamo da tempo che le piante hanno sensibilità e conseguenti reazioni che per semplicità potremmo definirle “emotive”. Queste considerazioni hanno costituito lo spunto  di partenza di uno studio, concluso con una tesi di laurea, nel quale le perizie di strumentista, la tecnologia e l’informatica si sono felicemente incontrate con la sensibilità delle piante divenute partner e, diciamo così, coautrici di brani musicali.

Il musicista che ha prodotto tutto questo è Edwin Lucchesi, pratese (si, lo so ancora Prato – da quelle parti c’è una concretezza antropologica che andrebbe approfondita ), chitarrista, improvvisatore, sperimentatore musicale e non solo,  che ha deciso di seguire un percorso accademico  inconsueto, passando dalla chitarra classica alle nuove tecnologie, per approfondire sia lo studio della chitarra elettrica nella sua espressività cercando sonorità nuove, trattamenti anche estremi del suono, sia l’interazione diretta con altri musicisti, con atti di composizione istantanea.

Questa ricerca e una grande curiosità lo ha portato ad immaginare di trasferire il rapporto improvvisativo  alle  piante per capire se era possibile un tipo di azione/reazione che potesse essere da stimolo creativo e produrre risultati apprezzabili sul piano  musicale.

In questi giorni è uscito su Bandcamp la registrazione della performance al Conservatorio Cherubini di Firenze, dal titolo “Live Electronics with the Plant”, un’esibizione durante la quale Lucchesi dialoga con la pianta che lo affianca, attraverso la sollecitazione delle onde sonore prodotte dalla chitarra amplificata, che, raccolte dalla pianta stessa, restituiscono degli impulsi elettrici che vengono trattati da un software creato appositamente e che vanno a modificare una serie di parametri predeterminati.

Questo sistema di interfacciamento ovviamente è influenzato da molte variabili e in primis dalla pianta scelta, in quanto le reazioni sono diverse da pianta a pianta, da luogo a luogo, da stagione a stagione.

La difficoltà tecnica di realizzare questo insieme è stata affiancata dalla capacità artistica di creare una composizione musicale interattiva, dove le alterazioni imprevedibili derivate dall’output della pianta suggeriscono percorsi sonori stimolando la creatività di Lucchesi. Quello che si rileva dall’ascolto della registrazione è l’assoluto valore musicale di quanto prodotto, con passaggi più intensi e sonorità quasi noise di “Prima scena” fino agli scenari liquidi e aperti di “Seconda scena”  ed alle pause e i momenti di armonizzazione tra uomo e natura di “Terza scena”.

E’ un ascolto consigliato perchè evita la didascalica dimostrazione ed esibizione scientifica di un processo evitando il facile effetto e consegnandoci invece un lavoro in qui ci si dimentica di algoritmi e di tecnologia per lasciare spazio solo alla musica, certamente prodromica di successive evoluzioni, con piante, alberi, chissà.  

“Live Electronics with the Plant” su Bandcamp 

La pagina Facebook di Edwin Lucchesi

Roberto Cagnoli