Bestiarius immaterialis - Settimio reparto

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I reparto sono creature magiche, non vi è dubbio. 

Vivono nel timore: di copulare, di procreare; sanno che uno dei due genitori dovrà morire a seguito del concepimento e hanno attuato nel tempo diverse strategie per rifuggire questa pur essenziale pratica di sopravvivenza della specie. Pertanto vivono e cacciano in gruppi popolati da esemplari dello stesso sesso e difficilmente incontrano, nell’arco della loro esistenza, un rappresentante del sesso opposto. Esistono soltanto sette generazioni di reparto, e la settima è l’ultima, poiché – e questa è la magia istintuale dei reparto – in ogni gruppo c’è sempre un dissidente, per ogni generazione. Uno dei reparto, senza apparente motivazione, a un certo punto, si contrappone con forza alla sua stessa natura. Lotta contro la paura in un puro atto di follia. Scappa altrove in cerca di un branco di esemplari del sesso opposto, rinnegando il proprio ed essendone ripudiato definitivamente, in modo assoluto, l’esemplare in questione lo sa, lo sente già prima di agire. E lo fa comunque, perdendo tutto, rinunciando persino alla sua stessa vita. Questa azione coincide con un movimento parallelo, di una creatura simile, un altro reparto di sesso opposto che compie lo stesso atto scellerato. I due s’incontrano a metà strada, questo succede per ognuna delle sette generazioni che si susseguono nella vita del gruppo. I due si fondono nell’atto dell’unione carnale. Al termine di questo romantico rituale contro natura il cuore di uno dei due cessa di battere, mentre l’ovulo inseminato nel ventre dell’altro – sia maschi che femmine possono essere fecondati – inizia a pulsare tra le lacrime della solitudine. A quel punto il reparto, gravido, torna dal proprio gruppo dove verrà accolto, con gioia, in attesa della nascita dei cuccioli che rinnoveranno la specie. Il genitore verrà comunque ucciso e mangiato dagli altri componenti del branco, una volta dati alla luce i piccoli. A causa della sua natura folle e sicuramente scomoda per tutto il gruppo.

E così, di generazione in generazione, fino alla settima, l’ultima, all’interno della quale non vi è stato alcun dissidente.


Testo: Andrea Cafarella

Illustrazione: Emiliano Martino


l'immagine di copertina di questo blog è stata realizzata da lucia foti