Bestiarius immaterialis - Salinodolce

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Il salinodolce è un essere molto particolare, unico nel suo genere, abituato a stare al margine delle cose. Persino il suo nome, non lo si conosce, non glielo si è dato, nessuno si è preso la briga di nominarlo e bisogna qui fare un grosso sforzo per affibbiargli il nomignolo di salinodolce. Esso deriva dall’unica caratteristica comunemente riconosciuta dagli studiosi di questa entità metamorfica, spesso considerata puramente metaforica, perché mai è stato o sarà possibile, effettivamente, dimostrarne l’esistenza e le forme e il contenuto. Tuttavia, su questo sono tutti più o meno d’accordo: lo si può trovare in acque di mare come di lago e fiume. L’enigma si complica ulteriormente però, perché sono stati segnalati avvistamenti in cielo e sui monti o in pianura e tra l’argilla melmosa che si forma nelle pozze, nei buchi morbidi che genera la pioggia. Si potrebbe dire che questo animale è legato all’acqua, eppure, quale essere vivente non lo è? 

La sostanza del salinodolce è l’invisibilità, o quasi. La quasi invisibilità. La quasi inesistenza: quindi, l’esistenza ai margini dell’esistenza. La percezione altrui definisce l’esistere? Vi sono creature mai viste né udite o percepite: potremmo affermare che esistono? No. Invece il salinodolce esiste, qualcuno l’ha visto ma non potrebbe dire dove o come; qualcuno l’ha sentito, ma era un verso, un canto, un rumore molesto di un corpo che sposta i rami o che genera l’ondeggiare del mare tutt’attorno al corpo. No. Questo non lo si potrebbe propriamente dire. 

Il salinodolce è forse quello spazio tra la terra e l’acqua o tra la terra e il cielo? Il bagnasciuga? Il salinodolce è la domanda stessa? Non potremmo mai dirlo con certezza, eppure esiste, il salinodolce: eppure esiste? Il salinodolce è proprio il salinodolce?

No, eppure esiste.


Testo: Andrea Cafarella

Illustrazione: Emiliano Martino


l'immagine di copertina di questo blog è stata realizzata da lucia foti