Bestiarius immaterialis - La zanzara perdisinsi
La perdisinsi è una zanzara rossa. All’apparenza. Una goccia di sangue nell’aria trasparente. All’apparenza. Un punto da cui inizia il fil rouge impalpabile che sta dietro le cose, nella quarta parete del reale, la dimensione intangibile. All’apparenza.
In realtà non esiste. Ciò nondimeno il suo pungiglione può penetrare ogni cosa, animata o inanimata che sia. La protuberanza, anch’essa di un rosso purpureo, che codificheremmo come sua unica arma, è in realtà l’unico suo mezzo di comunicazione, il medium di tutto ciò che essa ha da dire, da significare nel mondo. Il senso che il suo essere può avere nell’altrui esistenza e, ove possibile, nell’altrui sentire.
Il pungiglione della zanzara perdisinsi rilascia un liquido che si fa immediatamente vapore, fuoriuscendone copioso. Cosicché, nelle carni, nella pietra, nella legna, nelle acque e in tutto ciò che è possibile toccare, al suo interno, questo liquido – che è liquido soltanto dentro il corpo della perdisinsi – evapora immediatamente, nell’istante esatto del contatto epidermico.
Il contagio è immediato.
Niente di ciò che era prima ora è. Tutto si riconfigura in trascendenza. Non esiste più la carne, la pietra, la legna, l’acqua: il corpo. Non esiste più l’attorno. Tutto si frammenta e la verifica consueta di ciò che esiste sul piano tattile perde d’importanza e tutto si volatilizza in un soffio di percezione. Da quel momento la montagna si fa spirito, e il mare immenso si fa spirito, e persino un esemplare di Homo, se toccato dal pungiglione benedetto della zanzara perdisinsi, si fa spirito. Le concezioni dell’«ammaliato» si mischiano al corpo e ascendono a uno stadio vaporoso, sottile, un tutt’uno di fumo e sangue e carne e nervi che si unisce in un meraviglioso insieme nuvolare che è finalmente lo specchio esatto dell’universo. All’apparenza.
In realtà la zanzara perdisinsi è già fumo e la si può respirare ovunque e in ogni momento.