I magnifici dieci di Serena Botti
C’è un mistero che circonda l’autrice di questa lista, Serena Botti: editrice, curatrice, direttrice, grafica e addetta alle pubbliche relazioni della sua piccola ma dinamica casa editrice Bookinmotion, nata nel 2015 (oltre a bibliotecaria a Rignano sull’Arno, animatrice di laboratori per bambini e madre esemplare). Ma dove lo trova il tempo? Bookinmotion è una originale idea editoriale, pubblica libri per ragazzi e nel suo comitato di redazione accoglie ragazzi della stessa età dei lettori cui si rivolge. L’idea ci è piaciuta moltissimo e per questo abbiamo deciso di aggiungere alla già densissima agenda di Serena Botti la compilazione di questa sofisticata top ten libresca in esclusiva per Stanza 251.
Mi hanno chiesto di dire quali siano i miei dieci libri preferiti. Non è affatto semplice decidere, perché dieci è un numero molto piccolo, incredibilmente piccolo.
E poi, preferiti in che senso? Preferiti ora, a questa età, e che saremmo disposti a salvare, pensando che riusciremmo a rileggerli all’infinito? Oppure quelli che nel corso della nostra vita ci hanno fatto provare sensazioni straordinarie, ma che non è detto che se provassimo a rileggere ora ci farebbero vivere le stesse esperienze? Allora ho deciso di elencare qui i primi dieci libri che mi sono venuti in mente, mentre pensavo a quali mi siano piaciuti, ignorando tutti gli altri titoli che, sfortuna loro, mi sono tornati alla memoria dopo, e che stanno continuando a bussare per entrare nell’elenco. Anche l’ordine seguirà questo criterio: il primo titolo venuto a galla nel magma della memoria si merita il primo posto, e via via a seguire.
1. Elias Canetti, Storia di una vita: La lingua salvata, Il frutto del fuoco, Il gioco degli occhi. L’autobiografia di un intellettuale apolide che attraversa la letteratura, l’arte e la storia di un’Europa ricchissima di personaggi straordinari eppure già sull’orlo del baratro. Fra tutte le pagine mi è rimasta impressa vivissima l’ossessione che vive Canetti di fronte alla Crocifissione di Grünewald.
2. Annie Ernaux, Memoria di ragazza. Un libro di un’onestà spietata, in cui tantissime donne si sono riconosciute rivivendo la loro giovinezza, pur senza ammetterlo, perché la vergogna di essere state, da giovani, presuntuose, goffe, stupide, umiliate rimane viva ancora in età matura.
3. Marcel Proust, All’ombra delle fanciulle in fiore. Difficile scegliere uno dei volumi della Ricerca del tempo perduto a discapito di altri. Ma pensando a Proust il primo ricordo è la sensazione di tepore, in una natura assolata, abitata da fanciulle belle come ninfe, personificazione della giovinezza e della spensierata bellezza.
4. Heinrich Böll, Foto di gruppo con signora. Un autore che oggi viene considerato fuori moda ma che io ho amato tantissimo, così come ho amato Leni, la donna protagonista di questo romanzo, incredibilmente ordinaria e quasi sfuggente per la sua semplicità eppure indimenticabile, sensuale proprio perché ingenua. E poi l’autore che via via nel proseguo del racconto perde la sua distanza professionale dalle vicende narrate ed entra nella storia con tutta la sua goffaggine da intellettuale.
5. Giovanni Maccari, Vita di Lidia Sobakevič. Dopo aver pensato alla biografia di Leni mi è subito venuta in mente la biografia di Lidia, altra donna immaginaria eppure così vera. È un libro che mi è piaciuto moltissimo, oltre che per le vicende narrate, per la voce dell’autore, capace di descrivere sentimenti, situazioni, caratteri, ambienti senza porre giudizi, accogliendo tutti, rimanendo in disparte, con lo sguardo stupito a cui non sfugge nulla, perché sa che ogni piccola inezia può essere straordinariamente interessante.
6. Philip Roth, Il teatro di Sabbath. Di tutti i libri di Roth questo è il mio preferito, perché è universale come una tragedia greca.
7. Alice Munro, Chi ti credi di essere? Fra tutte le raccolte di racconti di Alice Munro questa ha la particolarità di costituire il romanzo di una vita: una donna è colta in diversi momenti della vita, per frammenti: a metterli insieme si compone un’esistenza, così come ogni vita racchiude in sé diverse esistenze e a voltarsi indietro si fatica a riconoscere ciò che si era.
8. Simone de Beauvoir, L’età forte. Ecco un’altra autobiografia straordinaria: spero che la leggano ancora le ragazze, soprattutto questo secondo volume, quando sono sulla soglia di quell’età in cui si prendono le prime responsabilità, in cui si sogna e si agisce con l’idea, un giorno, di poter fare qualcosa di grande.
9. Vamba, Il giornalino di Gian Burrasca. Come non inserire fra i fantastici dieci quelle letture che hanno fatto appassionare alla lettura. Ho riletto di recente ad alta voce a mia figlia questo cattivo, dissacrante, scorretto, divertentissimo libro e mi è piaciuto tanto quanto allora.
10. Frances Hodgson Burnett, Il giardino segreto. Questo era il libro preferito della mia infanzia: il giardino segreto nascosto dietro a un muro, così come la casa piena di corridoi con porte chiuse che rimandano a mondi inesplorati, è un archetipo che rivivo spessissimo nei miei sogni. Mi piace immaginare che Jung e la Burnett ne abbiano discusso insieme segretamente…