Il tormento di un chicco d'uva
Uva
a Lucia
La vidi col suo vestito bianco
e una chiazza di vino
profonda come un sorriso,
mi avvicinai a lei
ed ebbe inizio
il tormento.
Quando ormai a notte fonda
me ne tornai a casa
con la luna tutta tonda
e una calda nostalgia,
credevo di affogare
nel sogno
di quel nuovo acino
che irreversibilmente agogno:
così mi infilai nel letto
toccando il suo corpo
nel silenzioso spazio
dei desideri,
riascoltando
le sue parole di tenebra,
ma duramente la notte trascorse
col mio cuore maledetto nei timpani
che rimbombava oltre il tempo.
Uh tormento
di un chicco d’uva,
sfinito mi giro nel letto
chiedendomi se sopravviverò
Peperoncino
Sanguigna lama dei desideri,
sottile come il fuoco
che dardeggia in bocca
e brucia,
sorgi da fiori solitari
con tutto l’enigma del sesso
e ti distendi compiuta
su candide lenzuola:
lì la mente
ti teme e ti brama
su un letto
dove il sole
è fresco per te,
così
coi tuoi semi gialli
fai esplodere
l’estate
mentre il tuo sangue
macchia
il cuore dell’uomo.
Mela
La tua materia crocca
dove il centro del sapore
sta,
ma il tuo succo cola
senza dare risposte.
E ti mordo,
ti mordo ancora.
Ti colgo
quando il cielo crocca
con te
e il tuo profumo
invade la casa
e la tristezza se ne va.
Eppure
non dai risposte,
fresca come la sera,
e non so nulla di te
neanche se divoro
il torsolo.
Oh mela, mela,
solitaria regina
dagli umili gesti
che piangi nel paniere,
racconta il tuo segreto
così che l’uomo sappia
quale condanna sia
Mirtillo
Io non so perché
ma accanto a te mi sento solo,
eppure se ti allontani
il venticello si fa freddo
e tu dall’altra parte della strada
ridi ancora.
E allora,
cupa bacca,
col tuo sguardo fiero
ricacci la colpa nel mio petto
e mi scruti sospettosa,
come in attesa,
ma in attesa di cosa?!
Io non so perché
ma lontano da te mi sento solo,
eppure se ti avvicini
sento l’aria mancare per il caldo
dei tuoi sorrisi blu.
E allora,
cupa bacca,
ti tengo in mano
dove ruzzoli leggera,
e senza sapere come
ti antepongo al sole
che su di te si irradia
Ferruccio Mazzanti vive e lavora a Firenze, si occupa di narrativa e poesia. E’ redattore “di lungo corso” della Stanza 251. Collabora con le riviste Verde e In fuga dalla bocciofila