La spesa in un paese straniero
Se vivessimo in un paese straniero andremmo anche noi a fare la spesa con uno di quei carrettini che usano le donne anziane. O quelli che danno i volantini nei condomini.
Anche noi andremmo a fare la spesa dopo le nostre giornate di lavoro lontani, tenendo una borsa con un bracciolo ciascuno, io con l'altra mano trascinerei quel carretto carico di roba voluminosa, di rotoli di carta igienica. E tu mi vedresti così, quando a un semaforo staremmo fermi ad aspettare il verde, con il viso stanco, con le mie occhiaie e sudore addosso, con la mia facciaccia grigia, e un giubbotto liso e una mano al nostro sacco comune e un'altra a reggere quel carretto. Mi vedresti così, talmente poco virile con quel carretto, così poco uomo a trascinarmi dietro quel carrello da vecchina. Eppure l'acquisto di quel carretto sarebbe stato un acquisto dei più utili e lo terremmo nell'ingresso come un monito di queste nostre spese al supermercato, al crepuscolo. Non monito, ma un richiamo, come un bip, anche quando saremmo nel letto e faremmo l'amore, te penseresti forse al carretto da donna ormai anziana come qualcosa di sbagliato, per me, come qualcosa di non adatto a un uomo vero che la spesa la trascina sulla schiena, la spinge come un monolite di marmo, lo trascina coi denti come un camion al Guinness dei primati, ma forse quel tipo d'uomo non la fa nemmeno la spesa, e quindi no.
Se vivessimo in un paese straniero andremmo al tramonto a fare la spesa e forse usciremmo fuori dal supermercato che ancora ci sarebbe luce e io trascinerei quel nostro carrettino pieno di roba, un cestino pesante, ma comodo da portare tranne a volte per le strade dissestate, i marciapiedi e gli attraversamenti pedonali. Solo a volte tu ti gireresti a guardarmi col tuo viso stanco e dolce e familiare, ma il più delle volte guarderesti davanti a te e non ti distrarrebbe niente, neanche un tramonto sopra le case, neanche un passante in bicicletta, nessuna bicicletta, nessuna macchina ti distrarrebbe perché le sole ruote per noi in quel paese straniero sarebbero le ruote del nostro carrettino.
Simone Lisi