Improvvisi # 4 - A sorpresa
A sorpresa, rimani in luce, come folgorato dalla mancaza delle ombre, interrotto da una convinzione, da un sussulto, da una configurazione stellare, potrebbe essere un pentimento, una canzoncina. Tutto inutile, certo, anche la stanza in cui scrivere, anche il pavimento su cui non camminare, molto meglio bruciarsi, differenziarsi ad oltranza, se ancora rimane la voglia di distinguersi dall'immagine giovanile del super romanticismo, però californiano, non rinascimentale, sognando le feste al bordo di piscine notturne in ville modernissime confinanti con il deserto. Fondali di cartapesta, certo, eppure così magnetici, attraenti, pareva di stare davvero lì, a guardare la sabbia scolorire, annerirsi, mentre intorno a te tutti – ragazzi e ragazze incandescenti – ballavano. La soluzione era così evidente da restare segreta, il ritmo decideva delle vite di tutti noi, generosamente.