Disturbo-Tel

The global hospitality industry has recently been rocked by a wave of subversive art attacks. Hotel Kranepool has not escaped unscathed. There've been complaints from among our clientele, and thefts . Some guests don't want to have to see certain imagery in hotels, and others must have the same imagery in their homes.

A brief reconstruction:

A hotel guest sees something on a wall between room and elevator bank, but is unaware of what it might've been. There's business to settle, an event to attend, an encounter to be lived through. 

Later, when the active part of the day's concluded, or when the visit to the unfamiliar city ends, the vision returns. 

It's not pretty. A framed picture where inoffensive imagery would usually be placed, that disturbs.

The guest is left to wonder why that hotel's management would select such inappropriate decoration. Unless some unknown person substituted the usual oatmeal ornament with something crude, in order to shock, stimulate or mystify strangers in impersonal surroundings.

The thoughts, and the pictures, won't be dispelled.

Guests voice their (dis)pleasure:

"How'm I supposed to relax after seeing the filth you spread on your walls?"

"Please add the price of the masterpiece I took home with me to my bill. It's not Grand Larceny if I pay for it."

"My wife and daughter were forced to witness nudity. Of coarse this isn't allowed in our home. Why should we have to pay for it on our vacation? A refund would sooth their feelings. P.S. I took the picture. To show my lawyer."

"You can imagine (if your heart's not made of stone) how I felt when I saw my High School crush splayed and spread in a frame on the wall next to your elevator bank. The mystery of her nipples is finally solved. Thank you."

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Turb’Hôtel

L'industria globale dell'ospitalità di recente è sconvolta da un'ondata di attacchi sovversivi all'arte. Hotel Kranepool non è rimasto illeso. Ci sono stati reclami da parte della clientela, e casi di furto. Alcuni ospiti non vogliono dover vedere certe immagini negli alberghi dove soggiornano, altri devono avere le stesse immagini nelle proprie case.

Una breve ricostruzione: 

Un ospite d'hotel vede qualcosa appesa alla parete nel corridoio tra la sua camera e l'ascensore, ma non si rende conto di ciò che ha visto. Ha affari da condurre, un evento a cui presentarsi, un incontro da vivere.

Più tardi, conclusa la parte attiva della giornata, finita la visita alla città sconosciuta, si rifà viva la visione. 

Non è bella. Un quadro incorniciato là dove dovrebbero stare immagini inoffensive, che turba.

All'ospite non rimane che chiedersi perché la gestione dell'hotel ha scelto tale arredamento inappropriato. A meno che qualche ignota/o non abbia sostituito la solita blanda oleografia con qualcosa di grezzo, per urtare, stimolare o mistificare sconosciuti nel contesto di un luogo impersonale.

I pensieri e le immagini non svaniscono.

Gli ospiti danno voce ai loro (dis)piaceri:

"Come dovrei fare per rilassarmi dopo aver visto il sudiciume che spargete per i vostri interni?"

"Per favore aggiungete al mio conto il costo del capolavoro che mi sono portato a casa. Non si tratta di furto se lo pago."

"Mia moglie e figlia sono state costrette a vedere delle nudità. Naturalmente a casa nostra ciò non è permesso. Perché dovremmo pagarla mentre siamo in vacanza? Un rimborso forse le calmerebbe. (Il quadro me lo sono preso. Per farlo vedere ai miei legali.)"

"Potete immaginarvi come mi sono sentito (se non avete cuori di pietra) quando ho visto il mio primo grande amore al liceo a gambe larghe sulla parete vicino al vostro ascensore. Il mistero dei suoi capezzoli finalmente è risolto. Grazie."

matthew licht