A H*təl for Trəns Wid*ws
Once there were homes for unwed mothers, mistreated women and wayward girls.
Gender issues have grown more complicated, but tragedy still makes no distinctions.
People die, regardless of hormone levels and what dangles, or not, between their legs.
Those left behind are faced with questions, many unanswerable, others brutally practical.
Trans widows, forced from their/his/her dwellings by bereaved components of the loved ones' families, who never accepted their/they/thems relationships, are sometimes left with nowhere to turn.
There is a place for them: the Grand Hotel TRANSylvania. Not too far from Bucharest, by Tra(i)n(s).
"We're not exclusive," the Managər says. "I mean, all are welcome. But mourning members—no pun intended—of the T community are more welcome. We provide a safe, affordable place from which guests can decide where, how and if possible why to get a fresh start in life. Oh, and tissues. Lots of ‘um."
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Un hôtel pər vədovə trans
C'erano una volta case per ragazze madri e donne maltrattate.
Questioni di genere saranno diventatə più complicatə, ma la tragedia non fa distinzioni.
Le persone muoiono, a prescindere da cosa gli penzola o no tra le gambe.
Chi resta deve porsi delle domande, molte senza risposta, altre pratiche e brutali.
Ad alcune vedove trans, costrette a lasciare le loro dimore da affranti componenti delle famiglie del carə defuntə, che non hanno mai accettato il rapporto, serve un riparo.
Per loro esiste il Grand Hotel TRANSylvania. Non troppo lontano da Bucarest, col tram(ns).
"Non siamo esclusivi," chiarisce il/la Managər. "Sono benvenutə tuttə. Però membri—diciamo pure così— della comunità trans che si trovano in difficoltà lo sono particolarmentə. Forniamo un luogo sicuro e conveniente che permette agli ospiti in lutto di decidere dove, come e magari anche perché iniziare una nuova vita. Oh, e fazzoletti. Tanti."