Villa C.

Maestro Giuseppe Verdi "gave back" to the community that'd helped secure his place in the operatic theater universe. He founded a retirement home for musicians who hadn't been as fortunate as he. 

Far across the Atlantic and a continent, a retired legendary stripper bought a house in San Francisco's Tenderloin District, and made its rooms available to women who'd taken it off but hadn't taken in enough to live comfortably in their later years.

The current residents generously shared portraits and stories from their prime.

We were supposed to get the customers to buy champagne, but they all wanted beer.

Linda’s a stage name. I changed it everywhere I danced, because I don’t like my real name, which is Agatha. Please don’t tell anyone.

This background picture is the actual house where I was born.

Nature was generous. I got bigger tips than most of the other girls because of Her endowment of me. So whenever I see a tree aglow in the sunset, I give thanks.

***

Casa D.

Giuseppe Verdi, maestro dell'opera lirica, ha fondato una casa di riposo per i suoi colleghi musicisti che non avevano avuto la sua stessa fortuna. 

Attraverso l’Atlantico e un continente, una leggendaria spogliarellista in pensione ha comprato una casa a San Francisco e ha reso disponibili i suoi interni alle colleghe che non avevano guadagnato o risparmiato sufficienti fondi per vivere agiatamente nei loro anni del tramonto.

Le residenti hanno generosamente condiviso ritratti e aneddoti di quando erano all’apice di carriera.

Il mio numero includeva una pioggerellina d’oro. Sotto l’impermeabile ero nuda, o quasi. I fessi lanciavano monetine come se piovesse!


Agli uomini, come ai bambini, piacciono cose scintillanti. Il mio lavoro consisteva nell’appagare questo desiderio.

I miei numeri preferiti li danzavo dietro una garza, che in realtà era una plastica rubata da un autolavaggio. Ce l’ho sempre, da qualche parte.

Gli uomini del pubblico non devono mai sapere, né tantomeno odorare quanto sudiamo noi danzatrici esotiche. Il mio segreto era un magico cristallo del Vietnam che applicavo alle ascelle prima e subito dopo ogni numero.

Per tutta la carriera ho avuto difficoltà con i miei capelli e cogli specchi. I primi li odio, i secondo li amo, fin troppo.

Non volevo che mia figlia facesse il mio stesso mestiere, ma non ho mai potuto impedirle niente.

matthew licht