Hotel Blue de Dream
The de Dream isn't really a hotel. Sure, the building is divided into rooms, which people occupy to spend time in private with each other. Some of them spend the night. Some spend money, others earn it.
One of the de Dream's denizens is neither a guest nor a member of the staff. Because of this, he is preoccupied with economic survival. The hotel's eccentric color scheme was his idea. Blue suggests serenity, of which he has so little in his life, and eternity. Although he never knew it, eternity was vouched for him.
One day another person who was neither a guest nor an employee entered the Hotel de Dream alone. He approached the reception desk and requested an encounter of a kind highly unusual for this establishment. He wanted to become better acquainted with the poet who'd imagined the establishment.
He didn't seem like an undercover cop. But then, undercover cops aren't supposed to appear like what they are. He was shown to an office without windows in which the poet liked to sit and work.
The poet was glad for the interruption, and the interest. "My lady friend thought up the name," he began. "Appropriate for a hotel that isn't really a hotel, and descriptive of what's bought and sold under the blue roof. She's original, in that she runs the place and works here too. She claims to enjoy the services she performs."
"How does that make you feel?"
The poet shrugged. "Her divided position here at the de Dream both lightens me of responsibilities and suggests possibilities."
"What's your function at the Hotel?"
"Where I am is the blue hotel. Myself am the Hotel de Dream."
***
Hôtel Blu de Dream
Il de Dream non è veramente un hotel. Certo l'edificio è diviso in camere che la gente affitta per passarci del tempo in compagnia. Alcuni ci passano la notte. C'è chi spende e chi guadagna.
Uno degli abitanti del de Dream non è un ospite né fa parte del personale. Perciò la sopravvivenza economica gli dà pensieri. L’eccentrica monocromia dell'hotel nasce da una sua idea. Il blu suggerisce serenità, della quale ha trovato così poca nella vita, e anche eternità, che lui si meriterà vivendo e scrivendo.
Un bel dì entrò nel Hôtel de Dream un'altra persona che non era né ospite né impiegato. Si avvicinò al banco della reception per richiedere un incontro di un genere altamente insolito dentro questo stabile. Voleva conoscere meglio il poeta che aveva immaginato lo stabile.
Non sembrava uno sbirro in borghese. Ma gli sbirri in borghese non devono sembrare ciò che sono nella realtà. Venne accompagnato in un ufficio senza finestre nel quale il poeta era solito meditare e lavorare.
Il poeta era lieto dell’interruzione e dell’interesse. "La mia compagna ha inventato il nome," disse. "Appropriato per un albergo che veramente non lo è, descrittivo di ciò che si compra e si vende sotto il tetto celeste. Lei è originale, in quanto gestisce il locale e ci lavora pure. Dice che di godere delle mansioni che vi svolge."
"E questo come le fa sentire?"
Il poeta alzò le spalle. "La sua duplice posizione qui al de Dream mi alleggerisce di responsabilità e mi suggerisce possibilità."
"Qual'è la sua funzione in questo Hotel?"
"Dove sono io è il Blue Hotel. l'Hotel de Dream sono io."