The Yellow Hotel
A friend writes from the North of England.
In the town where I was born lived a man who'd once run a hotel, and he told us of his life in the business of hospitality.
"The sky was blue, then," he said, wistfully. "The sea was green. The weather was often cold, and there was gray all around, but my hotel was yellow, the brightest yellow you could ever imagine."
"How yellow is that, Uncle Ognir?" Sally was the most curious member of our juvenile gang.
"Yellow as the sun, or really good butter, your blonde hair on its blondest day, little girl. Dandelions and diamonds in the sky."
"Diamonds aren't yellow, Uncle Ognir."
Uncle O shot Maxwell a stern look. "The most beautiful ones are."
"What sort of people were your guests?"
"Oh, they were a various crowd, wild and free. They dressed themselves as though clothes weren’t important, or sometimes didn't even exist. The only thing that mattered to them was love, and peace. But of course one comes from the other and vice-versa."
"Where did they come from? How did they get here?"
"Here, there and everywhere. And their trips were always long and strange."
"How I wish…how I wish we were there then, instead of here now. I wish we all lived in a yellow hotel so we could always stay together as friends" Flat-Top, as we called him, was quite a dreamer.
"It's foolish to wish you were somewhere, or someone, or sometime else." Uncle Ognir stuffed his pipe and lit up. Blue fragrant smoke filled his room at the Old Folks’ Home.
"What happened to the Yellow Hotel, Uncle Ognir?"
"It was torn down, alas, and a fast-food restaurant went up. All that’s left of the old place is a pair of yellow arches."
***
Un giallo hoteliero
Nel paese dove sono nato viveva un signore che una volta aveva gestito un hotel, e ci raccontava della sua vita nell’industria dell'ospitalità.
"Il cielo era blu, a quei tempi," disse, malinconico. "Il mare era verde. Faceva spesso freddo e c'era grigiore dappertutto, ma il mio hotel era giallo, di un giallo del più intenso immaginabile."
"Quanto giallo sarebbe, zio Ognir?" Sally era la più curiosa della nostra baby gang.
"Giallo quanto il sole, o dell'ottimo burro, i tuoi capelli biondi nella loro fase più bionda, bambina mia. Boccadileoni e diamanti nel cielo."
"I diamanti non sono gialli, zio Ognir."
Zio O lanciò un'occhiata severa a Maxwell. "Quelli più belli lo sono."
"Che tipi erano i tuoi ospiti?"
"Oh era una cricca varia, liberi e selvaggi. Si vestivano come se dei vestiti non gli importasse nulla o che addirittura non esistessero. L'unica cosa a cui pensavano era l'amore, e la pace. Ma l'uno è la conseguenza dell'altra, e viceversa."
"Da dove venivano? E come facevano per arrivare qui?"
"Da qui, da lì, da tutte le parti. E i loro viaggi erano sempre lunghi e strani."
"Quanto vorrei che fossimo stati lì allora anziché qui ora. Vorrei che abitassimo tutti dentro un hotel giallo e restassimo amici per sempre." Flat-Top, come lo chiamavamo noi, era un vero sognatore.
"Non ha senso voler essere da qualche altra parte, o qualche altra persona in un altro momento." Zio Ognir riempì la pipa e l’accese. Un denso e fragrante fumo blu si sparse per la sua stanza alla Casa per Anziani.
"Che fine ha fatto il Yellow Hotel, zio Ognir?"
"Fu demolito, ahimè, per costruire un ristorante fast-food. Tutto ciò che rimane della vecchia struttura è un paio di archi gialli."