B&Bauhaus

There was something inevitable and tragic about the old Bauhaus' conversion to B&B. A beacon of daring modernity in one century, a bunkhouse for global architourists in the next.

Walls've been painted over that ancient smoke'd turned yellow. B&B guests don't like to see leftovers of activities that weren't always forbidden. Neither do they want to be reminded of a hopeful past. They want to be here now, in Dessau. They want to live in the famous Bauhaus, even if it’s only for a night or two.

The former classrooms are equipped with showers, plasmatic ultra-flat TVs, and MiniBars. Help yourself.

“What did you learn?” asks the anachronistically coiffed concierge, when checkout rolls around at precisely 11 a.m. Below are some of the guests’ social network reviews.

--That good design doesn’t always make for a good night's rest. Those leather day-beds are a trifle too hard. I felt like I was being disciplined, which I don’t enjoy.

--Big windows let in more light. This can be OK as far as views’re concerned, but you sorta hafta wake up a shade too early, know what I mean?

--Did the professors here, like, lecture? There were these odd voices that echoed through the night. And this uncomfortable feeling came over me, that the future could be beautiful if only we changed how we live to make it so. Maybe the blankets aren't thick enough. I woke up several times, shivering, and briefly recalled nightmares of bombers. That's not what I paid for.

--Well I was looking at some of those old framed pictures in the lobby and it struck me that there wasn't much diversity here back in the old days. I mean, some of those grrrrls look like they might be queer, or bi-curious, or pre-trans, but no BIPOC. Made me feel kinda indignant.

--Yeah maybe we oughta Occupy Bauhaus until things change.

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B&Bauhaus

C'è una tragica inevitabilità nella conversione della vecchia Bauhaus a B&B. Nello scorso secolo era un bastione della modernità avventurosa, nel presente è una baracca per turisti globalizzati appassionati di architettura.

Sono state imbiancate le pareti ingiallite dai fumi del passato. La gente non vuol vedere segni di attività che non sempre erano proibite. Né vuole ricordarsi di un passato ottimista, vogliono essere qui ora, a Dessau. Vogliono vivere nella famosa Bauhaus, fosse anche per una sola notte.

Le aule ora sono fornite di docce, TV ultrapiatte e MiniBar. Sèrviti pure. Nessuno ti servirà.

“Cosa avete imparato?” chiede la concierge dall’anacronistica acconciatura, quando giunge il fatidico checkout alle 11 in punta. Sotto, alcune delle recensioni scritte dai graditi ospiti per i social.

--Che il buon design non necessariamente concilia il sonno. I day-bed di cuoio nero sono alquanti duri. Sembrava che venissi disciplinatə, e non mi piace.

--Le finestrone ammettono più luce. Va bene per quanto riguarda il panorama, ma poi bisogna svegliarsi un tantino presto.

--Ma i professori di una volta tenevano delle lezioni in queste stanze? Perché durante la notte echeggiavano delle strane voci. Ebbi la sconcertante sensazione che il futuro potrebbe essere bello se cambiavamo il nostro modo di vivere per renderlo così. Forse le coperte sono troppo sottili. Mi risvegliai diverse volte tremando, e con vaghi ricordi di incubi in cui figuravano bombardamenti. Non è per questo che ho pagato.

--Guardando quellə vecchiə foto incorniciatə nellə hall ho notato con sgomento che non c'era proprio tantə diversità qui, ai vecchi tempi. Intendo, alcunə di quellə ragazzə fooooorse potrebbero essere queer, o bi-curiosə, o pre-trans, ma nemmeno unə personə di colorə. Mi sono indignatə.

--Yeah, forse dovremmo occupare Bauhaus affinché le cosə cambino.

matthew licht