Hotel Thought Balloon

“The Strip Tease Show in the Thought Balloon Lounge was supposed to begin an hour ago!”

Those who check in renounce their ability to emit sounds. Whatever they have to say appears in the form of clouds that issue from their mouths.

“Sunglasses after dark is a good look. Only you can’t see anything.”

When guests sign the Register, they consent to enter the hotel’s two-dimensional plane.

She: “I’m barefoot under the sheet.”

She 2: “I’m bare-ass, almost, over these boots.”

The furniture in the Lobby is comfortable, the atmosphere convivial, but conversation among guests is difficult, since a maximum of two vaguely kidney-shaped speech containers is allowed per panel. Things would get too crowded, otherwise. Images count for more, in this hotel's format.

“Modern furniture can be sooooo alienating.”

“I wouldn’t go in there, if I were you.”

He: “Hey you don’t protrude much, for a braless girl.”

She: (icy stare)

Needless to say, no foul language is allowed, or even possible. Religion, politics and sex are taboo.

She: “My party firmly believes in sex.”

She 2: (without a word) “Sign me up!”

She: “Ding-dong! Who’s there?”

Should guests decide to make their stay “Clothing Optional”, that's their prerogative. Eccentric dress is allowed, nay, encouraged! Louche situations may be arranged with the Concierge, at no extra cost.

“Don’t forget to tip the bellhop a fiver!”

She: “Well? Did I get the part?”

She 2: “The part I can see? You got it all right.”

Check-out time rolls around, as it must, at around 11 a.m. Human affairs resume, as does life's often crushing banality. The real world says, Welcome back. With no thought, let alone a balloon.

“Oh, I simply can’t face reality so ungodly early in the morning.”

***

Hotel Fumetto

“Sveglia! È l’ora del check-in!”

Effettuando il check-in, i graditi ospiti rinunciano alla facoltà di esprimersi a suoni. Ciò che hanno da dire appare in forma di nuvolette che scaturiscono dalle loro bocche.

“Grazie, ma non fumo. Fumetto!”

Firmando il registro, accettano di entrare nell’ambiente bidimensionale dell’hotel.

“Trovi che il rosa mi dona? Sii brutale.”

I mobili della hall sono comodi, l'atmosfera è conviviale, ma la conversazione tra ospiti è difficile, visto che un massimo di due fumetti possono stare nello stesso pannello. Altrimenti lo spazio visivo si affolla troppo. Nel formato di questo hotel le immagini contano di più.

“Ehi Miss, cosa nasconde dietro quel… sorriso?”

“Giorno e notte, you are the one… “

“Complimenti, Miss: Lei è davvero in gamba.”

Lei: “Credi che lo noteranno se rubo un asciugamano?”

Lei2: “Non farlo! Gli asciugamani mancanti li fanno pagare alle cameriere.”

Inutile dire che in questo albergo è vietato, e anche impossibile, usare un linguaggio scurrile. Nemmeno è permesso discutere di religione, politica o sesso.

Lei: “Che caldo che fa qua dentro. Non riesco a star vestita.”

Lei 2: “Infatti siamo nella sauna.”

Se i graditi ospiti desiderano praticare il naturismo durante il loro soggiorno, è il loro diritto. Vestirsi in modo esotico è permesso, anzi incoraggiato!

“Allora passo alla fauna.”

Losche situazioni si possono combinare: basta chiedere al Concierge. Questo servizio è fornito senza costi aggiunti.

“Pssst! Un sorriso verticale merita un’occhiata! Basta dare una generosa mancia al facchino.”

Arriva inevitabilmente il momento del check-out, verso le 11. Riprendono il sopravvento le vicende umane, con tutta la loro schiacciante banalità. Bentornati, dice la realtà.

Lei: “Trovi che la tenda fucsia mi doni?”

Lei 2: “Donala a me, sono nuda!”

matthew licht