Revenge of the FotoMat
The maintenance man strode up to the Reception Desk and flashed his FotoMatWork ID. "Routine tune-up job," he said. "Gotta change the chemicals, re-stock the light-sensitive paper, wipe the lenses, that sorta thing. Won't take long."
"Go right ahead," the Night Porter said, and returned to the book he was reading.
"Won't make any noise," the maintenance man went on. "Our policy is to show up real late at night, so's we won't disturb your guests."
"Uh, we sure appreciate your courtesy."
"Gets kinda lonely, always working at night, though. Y'know what I mean?"
"Tell me about it," the Night Porter said, and disappeared back into his weather-beaten copy of The Story of the Eye. He wasn't in the mood for man-to-man chitchat.
The maintenance man got the message. "Won't take long."
When the Night Porter clocked in the next evening, there was a note from Management on the Reception Desk. "Report to Office immediately!"
So he did. The Manager named DuPlatt looked ready to blow his stack.
"We've had lotsa complaints," he snarled. "Someone's tampered with FotoMat Machine in the Lobby. Was it you?"
"No sir."
"Did you abandon your post, allowing some person or persons unknown to enter the hotel and alter its function?"
"No sir."
"Well then how do you explain this?"
Manager DuPlatt strewed FotoMat strips across his desk. Some of them were indecent. Or, not conventionally decent.
"Sir, the maintenance man..."
DuPlatt cut him off. "What're you talking about? There was no maintenance scheduled."
"Check the Security DeathStar video if you think I'm lying."
So they did. And this is what they saw.
***
La vendetta del FotoMat
L'operaio in tuta blu andò alla reception e sventolò una tessera FotoMatWork. "Devo fare dell’ordinaria manutenzione," disse. "Questione di cambiare gli acidi, aggiungere carta sensibile alla luce, pulire gli obbiettivi, roba del genere. Non ci metterò molto."
"Fai pure," gli disse il portiere di notte, e tornò a leggere.
"Non farò casino," continuò l'operaio. "La nostra politica è di arrivare tardi la notte, per non recare disturbo ai vostri graditi ospiti."
"Uhm, apprezziamo la vostra cortesia."
"Lavorare sempre di notte fa sentire parecchio soli, però. Se intendi."
"Lo puoi dire forte," disse il portiere di notte, e riscomparve nella vecchia e malridotta copia di La storia dell'occhio. Non era in vena di chiacchiere.
L'operaio capì. "Farò presto."
C'era una nota da La Gestione sul banco della reception quando il portiere di notte montò in servizio la prossima sera. "Recarsi immediatamente in Ufficio!"
Così fece. Il Manager DuPlatt era nero dalla rabbia.
"Abbiamo avuto dei reclami," ringhiò. "Qualcuno ha manomesso il dispositivo FotoMat nella hall. Sei stato tu?"
"Signornò."
"Ti sei assentato dal banco, dando occasione a ignoti di entrare in hotel e alterare la sua funzione?"
"Nossignore."
"Allora come spieghi ciò?" Manager DuPlatt scaraventò sulla scrivania un risma di strisce Fotomat, alcune alquanto indecenti. Oppure, non convenzionalmente decenti.
"Capo, l'addetto alle manutenzioni... "
DuPlatt non lo fece finire. "Di che cavolo parli? Non vi era alcuna manutenzione nei programmi."
"Controlliamo i video di sicurezza, se crede che stia mentendo."
Così fecero. Ecco ciò che videro.