The Brutal-est Hotel

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Architecture follows fashion, but completed structures don’t disappear as easily as do mini-skirts and Nehru jackets.

The Brutalist Hotel is a poured-concrete left-over from the Golden Age of hospitality.

Don’t expect to be pampered here, o guest.

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“What we do is fist-f*ck ‘em, right in the face,” the Manager says. “They walk into the lobby, pow!”

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The Brutalist’s beds aren’t soft. The Muzak is jackhammers and bush-hammers. They pound, grind and brutalize day and night.

“Brutalism’s a non-stop deal,” the Manager says. “When you walk outta here--if you can still walk, that is--you’re gonna know you’ve been good and brutalized.”

And yet, the archi-tourists swarm.

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“I want to stay at a place that’s never even heard of the kid-gloves treatment,” a regular guest says. “I crave a hotel that crushes me and makes me feel insignificant.”

The Brutal barman’s most popular cocktail is the Iron Lung. “Any guest who has the nerve to come up to the rotating bar platform oughta feel like they’re gonna be thrown off,” he says. “And if they don’t tip big, they will be.”

Brutalist windows don’t open, or there’d be defenestrations on the lower floors too.

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Brutalism’s indisputably the hot archi-trend right now, but what does The Future hold for the Brutalist Hotel?

“We plan to force guests to stay in the basement,” the Manager says. “Laundry machines deserve the best views. They work hard.”

What does the Brutal-est Hotel in the world think of Post-Modernism?

“What the f*ck’s that? And who cares anyway? Get the f*ck outta here.”

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Hotel Brutalismo

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L’architettura segue la moda, ma le strutture realizzate non spariscono tanto facilmente quanto le minigonne e le giacche Nehru.

L’Hotel Brutalista è un dinosauro di calcestruzzo, un rimasuglio della Belle Epoque dell’ospitalità.

Non ti aspettare di essere coccolato qui, o gradito ospite.

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“Come accoglienza gli pratichiamo un fist-fucking in faccia,” spiega il manager. “Appena entrano nella hall, paf!”

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Non esistono materassi morbidi, all’Hotel Brutalista. Si odono martelli pneumatici, giorno e notte.

“Il brutalismo è una faccenda senza soste,” dice il manager. “Quando esci da qui, ammesso che tu sia ancora in grado di camminare, saprai di essere stato brutalizzato per bene.”

Gli archi-turisti sciamano.

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“Voglio soggiornare presso uno stabilmento che non usa le buone maniere,” dice un assiduo ospite. “Esigo un albergo che mi schiacci, che mi faccia sentire insignificante.”

Il barista dell’Hotel Brutalista prepara cocktail chiamati “Polmone d’Acciaio”. “Un ospite che ha la faccia tosta di presentarsi quassù deve aspettarsi di essere scaraventato giù,” dice. “E quelli che non danno la mancia verranno scaraventati di sotto.”

Le finestre in stile brutalista non si aprono, se no ai piani inferiori ci sarebbero defenestrazioni a gogò.

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Il brutalismo è attualmente la tendenza di grido, ma cosa riserva il futuro per L’Hotel Brutalista?

“Costringeremo gli ospiti a stare in cantina,” dice il manager. “I macchinari della lavanderia si meritano i panorami migliori. Lavorano sodo, loro.”

Cosa ne pensa l’Hotel Brutalista del post-modernismo?

“Ma di che cazzo parli? E poi chi cazzo se ne frega? Sparisci!”

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matthew licht