Guest Artist in Residence: ST.
Hello, I’m Madame Ozmya. You might remember me from such Hotel Kranepool episodes as “Lessons of Love from Darkness”, and “Séance Vibes”. I guess I’ve been at the Kranepool over a year now, but time and matter behave strangely here. When I approached Management about the possibility of opening a legit palmistry parlor in the lobby, they gave me a choice spot free of charge.
My clients ask a lot of questions, to which there are no logical answers.
Some of the people who work here on salary claim they hear things, see things. Occasionally they consult me about these manifestations. I might be Management’s way of providing mental health benefits to contractual employees, who knows?
I’m not the sees-all, knows-all kind of clairvoyant. But don’t tell anyone, please.
The Night Porter’s the one who complains most often of visual and auditory hallucinations. Nothing unusual about that, since unexplainable phenomena tend to occur after sundown. He was on his way out one morning when I came down to the lobby to suckle at the stainless steel teat placed there for early bird guests. It’s part of his job to make the coffee.
“Last night flashes of light and mechanical whir-music issued from under the door of the Executive Suite,” he whispered. “They induced intriguing visions. Employees severely aren’t allowed in there, Madame O, but you’re not technically one of us.”
This is still a bit of a sore point. “So?”
“So maybe you could go in there and investigate while I’m getting changed back into civilian clothes in the employee locker room . The door’s unlocked. I, uh, checked. Better hurry, though. The suits’ll be in shortly.”
What I found were color Xeroxes of hotel fantasy, still warm, in the copier..
Upstairs in my room, I lowered the blinds and conducted a private séance with the pictures.
This is what the man who drew them had to say about hotel life and hotel after-life:
***
Salve, sono Madame Ozmya. Forse vi ricorderete di me per le mie comparse in episodi di Hotel Kranepool come “Lezioni d’amore dal buio”, e “Vibrazioni di seduta spiritica”. Sarà da un anno che sto al Kranepool, ma il tempo si comporta in modo strano qui. Quando proposi alla Gestione di aprire una bottega di chiromanzia nella hall, mi offrirono uno spazio, così, senza chiedermi niente.
Di solito i clienti fanno un sacco di domande per le quali non ci sono risposte logiche.
Alcuni impiegati dell’albergo dicono di sentire strani suoni, e di vedere apparizioni. A volte mi consultano. Forse sono il modo in cui la Gestione fornisce assistenza psicologica ai sottoposti, chi lo sa?
Non sono quel tipo di chiaroveggente che tutto vede tutto sa. Ma non ditelo a nessuno, per favore. Il portiere di notte accusa allucinazioni visive e sonore. Non vi è niente di insolito, dato che fenomeni inspiegabili di solito avvengono dopo il tramonto. Stava finendo il turno quando scesi nella hall per ciucciare la tetta di acciaio inossidabile posta appositamente per gli ospiti mattinieri. Fa parte del suo lavoro preparare il caffè.
“Stanotte vi furono bagliori e ronzii di musica meccanica da sotto la porta della Suite esecutiva,” sussurrò. “Indussero delle visioni intriganti. Noialtri impiegatucci non siamo ammessi là dentro, Madame O, ma tecnicamente non sei dei nostri.”
Questo rimane un patema. “E con ciò?”
“Quindi magari potreste entrare quando sono nello spogliatoio per impiegati, e indagare. La porta non è chiusa a chiave. Ho, ehm, controllato. Meglio se fai in fretta, però. I padroni arriveranno tra poco.”
Trovai nella fotocopiatrice, ancora calde, queste stampe a colori di fantasticherie alberghiere.
Di nuovo nella mia stanza, abbassai le persiane e condussi una seduta spiritica privata con le immagini.
Ciò che disse l’uomo che le disegnò a proposito della vita e dell’aldilà in albergo lo potete leggere nelle didascalie di sopra.