Deckchair Revolution: al-Qranepool Warriors Hijack AirBnB!
News Flash! Hostelry Hostilities Break Out!
“We’re sick of a world where everything’s the same everywhere. The bargain travel industry has only created a global excuse to get drunk and act like idiots far from home, and a world where you need a machine gun to have adventures.”
"We don’t want to stay in other people’s houses, especially when those people have bent over backwards to turn their former dwellings into reproductions of interior decoration magazines. We want hotels that look and feel like hotels."
We like to hang out with the natives, but we don’t want them to have to whore out their homes or themselves. The natives are always closer than you think. The natives is you, too!
Yoga has been globalized. We just want to jump around on the sand in our bathing suits. And we can do that right here.
Instead of buying cruise tickets and rolling luggage and new clothes for the dubious pleasure of being confined with other people on floating cell-blocks, we shifted some furniture around. Bring the outside inside. String up diverse colored lights, and let the rum flow freely. Turn the heat up for Tahiti. Lots of fun, practically no effort.
Young fighters, enraged by the sound of suitcases on wheels: “Mass tourism calls to mind those Sebastião Salgado shots of human ants grubbing for gold in a global mudbath.”
Sdraio Revolución! Guerrieri al-Qranepool dirottano AirBnb!
Siamo stufi di questo nuovo mondo omogeneizzato. L’industria dei viaggi low-cost ha creato solo un pretesto globale per ubriacarsi e comportarsi da balordi lontani da casa, e un mondo in cui ci vuole un mitra per vivere delle avventure.
Non vogliamo alloggiare in case altrui, specialmente se queste persone si sono fatte in quattro per trasformare i loro alloggi in dozzinali riproduzioni di riviste d’arredamento. Vogliamo alberghi che sembrino alberghi.
Ci piace frequentare gli autoctoni, ma questi non dovrebbero essere costretti a prostituire le loro case o loro stessi. Gli autoctoni sono sempre più vicini di quanto sembra. Siamo tutti autoctoni, da qualche parte.
Persino lo yoga, palestra dei poveri, è stata globalizzato. Preferiamo saltellare e allungarci sulla sabbia in costume da bagno. E lo possiamo fare qui a casa.
Anziché comprare biglietti di crociera, valigie con le rotelle e nuovi vestiti per il dubbio gusto di essere imprigionati con gente sconosciuta in un carcere fluttuante, abbiamo spostato qualche mobile. Abbiamo portato il dentro fuori, insomma. Abbiamo acceso lampadine colorate, e fatto colare rum a fiotti . Alza il riscaldamento e sei a Tahiti. Divertente, e zero sforzo.
Giovani guerrieri, inferociti dal frastuono delle rotelle di valigie. “Il turismo di massa ci ricorda quelle foto di Sebastião Salgado, di formiche umane che razzolano per oro in mezzo a una fanghiglia globale.”