"ZOMBI 3"
Non potevo esimermi nello scrivere su di un classicone come “Zombi 3”. Visto che è inevitabile, almeno per il sottoscritto, non potermi sottrarre da questa tentazione, spendendo un pensiero per una pellicola tra le vette più eccelse del “trashorror” nostrano. E’ vero, la scimmia continua a picchiarmi sulla testa, la passione morbosa, quasi una dipendenza, ma è ancor più vero che elogiare un'opera come questa è davvero arduo. Anche per uno come me. Quindi, basterebbe questo questo per chiudere il discorso: le chiacchiere stanno al vento, si dice, quindi, cos'altro posso aggiungere, cosa posso scrivere che abbia un senso? Provocazioni a parte, in fondo, ma proprio in fondo, “Zombi 3” ha un senso, cinematograficamente parlando?
Domanda dopo domanda, si accende il dibattito tra appassionati, estimatori dell'horror, cinefili dediti alle stravaganze e devoti del brutto cinematografico. Ed io, malgrado sia un critico cinematografico talmente fuori dagli schemi da essere una mosca strana, ci sto dentro fino al collo: per questo ho deciso di non scrivere semplicemente un saggio sul film, ma, nel saggio stesso, aprire una doverosa riflessione sul perchè certi “filmacci” ci attirano nell'oblio, perchè tutta questa dannata passione, morbosa, che nutro per l'osceno cinematografico, sapendo che, si, certo, un brutto film resta, e resterà sempre, nei secoli dei secoli un film brutto.
Allora, perchè dibattere, ancora, su “Zombi 3”? Si potrebbe discutere di rivalutazione cinematografica, come spesso accade, tirare in ballo tutti i “so bad it's so good!” del caso, e della loro giusta collocazione all’interno della storia cinematografica, visto che il cinema non è fatto solo di capolavori, anche se “Zombi 3” non è un film così facilmente inquadrabile, essendo una pellicola sconnessa, dalla travagliata lavorazione, monca e “incollata” alla meno peggio, eppure, dietro all'arcano, al risultato finale, e qui butto ancora più benzina sul fuoco, il mio giudizio non può essere mai (troppo) negativo. Da sempre sono incuriosito da certi deliri di celluloide, anche perchè “Zombi 3”, malgrado tutto quello che se ne può dire, è un brutto film, ma non un film brutto, almeno non così brutto come viene descritto. E' azzardo ancora che in questo sconclusionato lungometraggio, c'è sempre qualcosa che mi incurioscisce, anche se non mi piace, ma la curiosità me lo fa, alla fine, piacere. Così, mentre sono intento a scrivere, a cercare di sfangarla con tutti i discorsi del mondo, mi chiedo: “ma che cavolo ci troverò mai in un film come questo?”. Forse perchè alcune volte le cose più “immonde” scatenato, nel nostro cervello, una risposta di piacere inaspettata, del tipo attrazione e repulsione…
Allora, è solo una questione di rigetto, di amore ed odio, quindi, ecco “Zombi 3”, datato 1988, seguito ufficiale di un film (di ben altro valore, ma questo lo sappiamo bene) come “Zombi 2”. Alla resa dei conti, resta davvero uno dei film più “invenusti” mai fatti, almeno in Italia? I commenti che si leggono in giro lasciano pochi margini di dubbio, visto che il film resta uno dei tanti “zombie movie” fatti e serviti per accontentare la richiesta, anche se fuori tempo massimo: la zolfa, quindi, è la solita, vista e rivista in moltissime pellicole, ma tutto è come avvolto da un strano alone. Non tanto per la lavorazione travagliata, anche se delle numerose diatribe storiche c'è ne può frega il giusto, ma per il risultato finale, visto che questo delirio c'è la firma di uno come Lucio Fulci, certamente non il primo venuto che, per ragioni di salute, abbandonò la lavorazione, lasciando la patata bollente nelle mani di Claudio Fragrasso e Bruno Mattei, quindi è difficile da attribuire ad una sola firma. Un film di Lucio Fulci? I titoli di testa dicono così. Ma dicono il vero? In parte, poichè il nostro girò in tutto una sessantina di minuti, almeno secondo fonti che circolano, ma poi subentrarono Fragrasso/Mattei che finirono il film, ultimandolo con scene aggiuntive e con un montaggio diverso, così da modificare irreversibilmente il progetto originario. E' di “Fulciano” resta poco, qualche scena, anche se limitata a pochi scampoli, e pure se malato e stanco, il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
La storia del film è la più classica degli "infettati": al centro della vicenda c'è un virus sfuggito al controllo, che trasforma un gruppo di persone in sanguinari zombi, una manica di militari impegnati a contenere questa orda di esseri che cresce in maniera esponenziale, un gruppo di scienziati intenti nel trovare una possibile cura, e, tanto per non farci mancare niente, in mezzo a tutto questo bordello, un gruppo di ragazzi che cercano di fuggire da questo caos da fine del mondo. Detto così, c'è tutto il possibile, con tanto di rimandi spesso di grana grossa (in primis su "la città verrà distrutta all'alba" e “Zombi” di Romero, scomodando persino "Gli uccelli" hitchcockiani), ma questo non è importante, poichè sappiamo già in partenza che questo filmazzo è un racconto già masticato. L'interesse per "Zombi 3", come detto, va per alcune scene, poche, ma dove si vede ancora la zampata di uno come Fulci. Ad esempio, quella dell'attacco dei diversamente vivi in una fatiscente piscina, il tutto avvolto da una nebbia irreale, resta forse la cosa migliore dell'intera pellicola. Ma la nostra attenzione non può che concentrarsi sui morti viventi, perchè un film come questo ha senso solo su loro, nella loro putrida mostruosità, esibita di tutto punto perchè così devono esserlo: ed eccoli, appena entrano in scena, sempre avvolti da una “strana” e colorata nebbia (stile “The Fog”?), che l'attesa viene ripagata, ed il film, da quel mezzo disastro che è, riprende anche se con riserva. Certo, per chi come me è appassionato di “zombismo cinematografico”, questi morti viventi non sono tra i migliori sulla piazza, l'effetto è quello che è, certamente siamo distanti dai trucchi messi in atto da Giannetto De Rossi per “Zombi 2”: qui il make-up è tirato al risparmio (anche se la sequenza della donna che partorisce un neonato zombi sarà persino ripresa da Zak Snyder per il suo rifacimento de “L'alba dei morti viventi”), ma non è così disprezzabile. Per chi sa stare al gioco, c’è da divertirisi, e godiamo nel vedere questi scazzatissimi morti viventi, perchè, quando arrivano loro il film si riscatta, sopratutto per l’atmosfera, quella di una civiltà che sta andando a farsi fottere, con questa orda di zombi che si aggirano deambulando, come tradizione Romeriana insegna. Ma non c'è nessuna sottotraccia politica o sociale, è solo semplice spettacolo, solo un gioco. Ma, attenzione, questi zombi sono un pò strani, perchè sono sì lenti anche se, all'occorrenza, schizzano come velocisti in pista ( ricordate i vampiri radioattivi di Lenzi e del suo "Incubo sulla città contaminata"), mentre ansimano frasi senza senso, anche se alcuni alcuni di loro, non si sa per quale legge infernale, parlano (come lo speaker di una radio che trasmette in diretta gli aggiornamenti sull'invasione!!!).
Quindi, malgrado quello che ne dicono, che è stato detto, e scritto, anche a sproposito, tanto per fare un po' di baccano su internet, "Zombi 3" resta alla fine un simpatico esempio di “delirium zombizzante”. Uno dei peggiori Fulci, è vero, ma non da scartare a priori: quindi, si, "Zombi 3" è il filmaccio che è, su questo non ci piove, ma per la follia di un “horrorazzo” talmente sgangherato e rozzo, che inciampa sempre nel ridicolo, ma non privo di guizzi d'ingegno artigianale, merita di essere riscoperto dalla polvere.
A patto, come già detto, di stare al gioco...
Le immagini utilizzate in questo articolo sono in parte proprietà dell'autore, in parte tratte da altre fonti. Nei casi in cui non è stato possibile citare la fonte, si tratta di immagini largamente diffuse su internet, ritenute di pubblico dominio. Su tali immagini il sito non detiene, quindi, alcun diritto d’autore. Chi detenga il copyright di qualsiasi immagine o contenuto presente su questo sito o volete segnalare altri problemi riguardanti i diritti d’autore, può inviare una e-mail all’indirizzo redazione@stanza251.com richiedendo la rimozione dell'immagine, verrà effettuata immediatamente.