Letizia Galli - Blue black n.8

La mia inclinazione all’arte non è stata particolarmente incoraggiata dalla mia famiglia: così alle fine del liceo sono stata spinta a studiare matematica applicativa e a 23 anni mi sono laureata. Andata a Londra nell'82 con una borsa di studio post- laurea, all'età di 28 anni ho lasciato tutto e mi sono iscritta ad un college dove ho studiato Fine Arts per 5 anni. Ho vissuto a Londra per 13 anni, fino al 1995, lavorando come artista e come interprete per mantenermi.  Negli anni 80 Londra era in forte recessione economica, ma nello stesso tempo era molto fervida per quanto riguarda l'arte contemporanea: gli Young British Artists, il collezionismo di Saatchi, le retrospettive di altissimo livello alla Tate,alla Serpentine, la Hayward Gallery ...  Sicuramente la mia formazione in matematica ha in qualche modo influenzato il mio lavoro e continua anche adesso perché mi interessano le geometrie frattali della natura, le progressioni binarie, i flussi, gli algoritmi. 

Nel periodo londinese la mia ricerca pittorica era in linea con un certo tipo di pittura astratta che definirei procedurale per un uso metodico del materiale con cui si creavano forme geometriche non euclidee secondo processi controllatamente casuali (vedi i lavori di Nicky May, Ian Davenport, Mark Francis in una certa misura, etc). Così le forme che si auto-generano nei miei quadri sono delle forme frattali, frastagliate, la stessa geometria del microcosmo e del macrocosmo, luci nello spazio, amebe, meduse...  Ho sempre fatto sperimentazione con materiali. Dipingo con i miei metodi, usando il contagocce,disegnando on-line lasciando colare la materia colore. Mi piacciono i pittori che inventano un proprio linguaggio avente a che fare specificatamente col medium pittorico.  Oltre alla matematica il mio lavoro ha iniziato ad essere informato da concetti di psicoterapia, recovery e neurologia da quando a 28 anni ho intrapreso un percorso di terapia e di crescita personale. Quindi ho partecipato a dei progetti di arte e scienza a Londra che prevedevano delle collaborazioni con dei neuroscienziati. Il lavoro esposto al Barbican curato dall' Art Catalyst era in particolare sulla dopamina , il neurotrasmettitore dell’amore, legato a certi disturbi mentali e alla dipendenza da cocaina. Quello al Science Museum era una divertente animazione: uno psichiatra riteneva di poter diagnosticare i suoi pazienti da come parcheggiavano l’auto. 

Letizia Galli

My inclination towards art was not particularly encouraged by my family, so at the end of high school I was pushed to study applied mathematics and graduated at the age of 23. I went to London in 1982 on a post-graduate scholarship, and at the age of 28 I dropped everything and enrolled in a college where I studied Fine Arts for 5 years. I lived in London for 13 years, until 1995, working as an artist and performer to support myself. In the 1980s, London was in a severe economic recession, but at the same time it was very fervent as far as contemporary art was concerned: the Young British Artists, Saatchi's collecting, top-level retrospectives at the Tate, the Serpentine, the Hayward Gallery ... Certainly my background in mathematics has somehow influenced my work and continues even now because I am interested in the fractal geometries of nature, binary progressions, flows, algorithms.

During the London period, my pictorial research was in line with a certain type of abstract painting that I would call procedural because of a methodical use of material with which non-Euclidean geometric forms were created according to controlled random processes (see the works of Nicky May, Ian Davenport, Mark Francis to a certain extent, etc). Thus the self-generating forms in my paintings are fractal, jagged, the very geometry of the microcosm and macrocosm, lights in space, amoebas, jellyfish... I have always experimented with materials. I paint with my own methods, using the eyedropper, drawing online and letting the material colour run. I like painters who invent their own language dealing specifically with the medium of painting. Besides mathematics, my work has started to be informed by concepts of psychotherapy, recovery and neurology since I embarked on a path of therapy and personal growth at the age of 28. I then participated in art and science projects in London that involved collaborations with neuroscientists. The work exhibited at the Barbican curated by Art Catalyst was specifically on dopamine, the neurotransmitter of love, linked to certain mental disorders and cocaine addiction. The one at the Science Museum was an amusing animation: a psychiatrist believed he could diagnose his patients by how they parked their cars.

Letizia Galli

Letizia Galli realizza una pittura astratta animata da una grande purezza spirituale. Quando dipinge mette in atto un processo che conduce ad un grado di massima esattezza formale. Le sue creazioni producono una sospensione del tempo, di conseguenza il flusso di attenzione di chi guarda le sue opere rallenta fino a raggiungere una immobilità estatica. Pochi selezionatissimi elementi visivi abitano lo spazio del quadro e promettono di estendersi all'infinito.

Stanza 251

Letizia Galli creates abstract painting animated by a great spiritual purity. When she paints, she enacts a process that leads to a degree of maximum formal exactitude. Her creations produce a suspension of time, consequently the flow of attention of the viewer of her works slows down to an ecstatic stillness. A few select visual elements inhabit the space of the painting and promise to extend to infinity.

Stanza 251


Letizia Galli è un'artista trans-disciplinare nata a Roma. Dopo aver studiato Matematica, ha studiato Fine Arts a Londra, dove ha vissuto per 13 anni. Si è occupata prevalentemente di pittura astratta e di progetti di Arte e Scienza nel campo neurologico e delle dipendenze (è anche counselor specializzato in Dipendenze Affettive). A Londra ha esposto al Riverside, alla Whitechapel, al Barbican e al Science Museum.
In Italia ha esposto al Macro a Roma, al Museo Pecci di Prato, alla Galleria Comunale di Monfalcone, al Palazzo Ducale di Genova, al Care of nella Fabbrica del Vapore, alla Triennale a Milano e in varie gallerie commerciali (Tossi, Marabini, Tommasi, Filarete, Cartavetra, Votre, Matthiesen). Vive e lavora in Toscana.

Letizia Galli is a trans-disciplinary artist born in Rome. After studying Mathematics, she studied Fine Arts in London, where she lived for 13 years. She has worked mainly on abstract painting and Art and Science projects in the field of neurology and addiction (she is also a counsellor specialising in Affective Addictions). In London she has exhibited at the Riverside, Whitechapel, the Barbican and the Science Museum. In Italy she has exhibited at the Macro in Rome, the Pecci Museum in Prato, the Municipal Gallery in Monfalcone, the Palazzo Ducale in Genoa, the Care of at Fabbrica del Vapore, the Triennale in Milan and in various commercial galleries (Tossi, Marabini, Tommasi, Filarete, Cartavetra, Votre, Matthiesen). He lives and works in Tuscany.

Carlo Zei