Mission
Cos’è stanza 251
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Stanza 251 è curata da:
Carlo Zei
Nato ad Arezzo nel 1961, cresce nel porto militare di La Spezia, raggiunge, e con ogni probabilità supera, la pubertà a Firenze. Frequenta l’Accademia Navale di Livorno, la facoltà di Ingegneria a Firenze e finalmente si laurea in Lettere baloccandosi con lo Strutturalismo. Poi si trasferisce negli Stati Uniti dove ottiene un Master e un PhD in Letteratura Comparata dalla Cornell University. Sempre a Cornell insegna letteratura italiana, attività che continua, inesorabile, alla University of Rochester, al Bard College, e poi, rientrato in Italia, nei dipartimenti fiorentini della New York University, Georgetown University, e molte altre. Scrive racconti, ama smodatamente il Jazz e, lontano da orecchie indiscrete, suona il piano. Ha illustrato integralmente un numero della rivista americana “Diacritics” (John Hopkins U.P.) con una serie di fotografie. I suoi scatti più recenti sono stati esposti nelle mostre “Appuntamento alla Stanza 251” (Firenze, Zona B), “An Evening with Stanza 251” (Montestigliano, Azienda Agricola Montestigliano), "Elementi di geografia sentimentale" (Livorno, Egg Visual Art), "Streets Shadows and Soul" Firenze, Marabuk, "Alive and Hanged" (Firenze, Salotto Vivaldi), "Why Christmas?" (Livorno, Egg Visual Art), “CircoStanza” (Firenze, Galleria Cartavetra).
Stefano Loria
E' nato a Firenze nel 1961. Durante gli studi universitari ha lavorato presso la casa editrice Passigli. Dopo la laurea in Lettere (con una tesi dedicata ai racconti di suo zio, Arturo Loria) ha collaborato a vari giornali e riviste tra cui “l’Unità”, “Tema Celeste”, “Emporio Armani Magazine”. Dal 1989 al 1991 è stato uno degli organizzatori di “Ottovolante”, associazione che allestiva a Firenze un festival annuale di poesia, letteratura e filosofia. Ha pubblicato (tanti anni fa) una serie di poesie sulla rivista “Nuovi Argomenti”. Dal 1990 ha lavorato in stretto rapporto con la galleria Sergio Tossi Arte Contemporanea. Pittura astratta e disegno sono i suoi linguaggi privilegiati. Fin dall’inizio ha svolto una ricerca influenzata da suggestioni opposte: da un lato l’action painting con l’esplosiva energia gestuale e la forza dirompente del colore, dall’altro le austere ed essenziali linee dell’architettura modernista. Nel tempo il suo stile è divenuto più minimale, con una crescente attenzione rivolta all’equilibrio tra vitalità dell’esecuzione e struttura dello spazio. Nelle opere recenti la riduzione delle forme tende ad un rigore geometrico, mentre il trattamento del colore è dominato da una disciplina che ne regola le tonalità e le atmosfere.