Origami # 4 - Enrico Bertelli

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Elogio del caso, la fortuna imprevista, un colpo di vento che arrivi a gettare un'ombra fresca sulla superficie del lavoro, un campo di forze in conflitto, come è giusto e sano che sia, una danza di contraddizioni, sempre risolte in una misteriosa eleganza che non si sa da dove veramente possa arrivare, forse è un'eleganza costruita in precedenza, con infinita calma, quasi una stasi, un essere bloccati nel tempo, immobili e celestiali, oppure all'opposto è il diffondersi dell'energia in uno scoppio come se in passato fossimo tutti rimasti troppo a lungo fermi, ed ora ci dobbiamo muovere assolutamente, scattare, divincolarci, agire in qualche modo, con il pensiero sullo sfondo, ormai divenuto un fenomeno musicale di cui apprezzo le dinamiche, gli slittamenti, i colpi e le nascoste formule, mi pare di percepire – da tanti anni che guardo le opere di Enrico Bertelli- una tensione continuamente rinnovata verso la sperimentazione, sempre in cerca di uno zero che sfugge, uno zero che si sottrae con incredibile sapienza al nostro sguardo, e per questo è così importante creare il giusto teatro espressivo, le adeguate condizioni per inseguire questo nulla dentro il suo regno di splendori e sconfitte.

Stefano Loria