The Invisible Men's Hotel

We've had our time. Now we are the invisible men. We, who once desired to be seen by the world's more solid inhabitants, have our place here. 

We, who once beheld our fellow humans—obsessively observed them—have been pulled, or have withdrawn by our own volition, behind this masonry curtain.

Our rooms are empty. The showers run lukewarm at best. Breakfast is not included. Check-out time exists only in our dreams. It will come. Of that, at least, we may be certain. But will there be a lovely nothingness, or will we only have faded deeper into a space without time.

What will the room rates be, in that awful place where dim cold light shines on a void, only to further obscure it. Will this dull radiance bounce off of whatever shape we shall take, if any? No one will be present to confirm or negate our continued existence. We have no luggage. Our bodies were things long left behind in eternity's locker room. Nobody wanted them, not even we ourselves.

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L'hotel degli uomini invisibili

Abbiamo avuto il nostro tempo. Ora siamo gli uomini invisibili. Noi che prima volevamo essere visti dagli altri più sostanziali abitanti del mondo abbiamo qui il nostro essere.

Noi che prima scrutavamo i nostri compagni umani, osservatori ossessionati, siamo stati messi dietro la cortina di muratura. Oppure vi ci siamo trascinati noi da soli. 

Le nostre camere sono spoglie. Dalle docce scorre acqua tiepida. La colazione non è inclusa. L'ora del check-out esiste solo nei nostri sogni. Arriverà. Di questo almeno possiamo essere certi. Ma ci sarà poi un meraviglioso nulla? Oppure ci saremo solo ulteriormente sbiaditi dentro uno spazio grigio e senza tempo.

Quanto costeranno le stanze in quell'orrendo posto dove una luce fioca e fredda illumina un vuoto solo per oscurarlo di più. Questo pallido lucore verrà riflesso da quelle forme che semmai prenderemo? Nessuno sarà presente per constatarlo. Non abbiamo bagagli. I nostri corpi erano oggetti depositati da tempo negli armadietti dell'eternità. Nessuno li ha voluti, nemmeno noi stessi.

matthew licht