Lodged in the Ruins
Society's falling apart. People've lost the habit of getting together in ways that're truly social. Not too many years ago, it wasn't unusual for city folk to live in hotels, instead of houses or apartments. This was more convenient in many ways, and you met other people in the lobby or at the attached cafeteria that you might not've, otherwise.
Hotels're in bad shape too. People who might otherwise've been guests stay in cheaply furnished, impersonal quarters supposedly lived in by the natives, with only their cellphones for company. Maybe it’s cheaper, but it’s a kind of death.
Fortunately, not everyone’s willing to settle for this version of reality. There’re those who're happy to bunk down in ruins that were once splendid palaces-for-a-night-or-two.
Certain places belong to the people who belong in certain places, wrecked as they might be. They look good together, and make each other happy in some ineffable way.
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Ruderi d'Hotel
La società va a pezzi. L'umanità ha perso l'abitudine di assembrarsi in modi genuinamente sociali. Non troppi anni fa nelle metropoli era quasi normale vivere in albergo, anziché in case o appartamenti. Era più comodo in vari modi, e si incontravano altre persone nella hall o nell'annessa sala pranzo che altrimenti non si sarebbero conosciuti.
Anche gli hotel stessi navigano in cattive acque. Persone che sarebbero potute essere graditi ospiti scelgono di permanere in camere impersonali dentro case in cui vivrebbero autoctoni, con per compagnia solo i loro telefonini. Sarebbe più economico, ma è una specie di morte.
Per fortuna non tutti si adeguano a questa realtà. Esistono coloro che sono contenti di buttarsi giù a dormire tra ruderi che una volta furono regge.
Certi posti appartengono a persone che sono di casa in certi posti, nonostante quanto siano degradati. Sono bene assortiti, e in qualche ineffabile modo si rendono vicendevolmente felici.