Unpaid Bills
“Get in here,” the Manager named Delzell said.
The Night Porter had just come on duty. He’d found a complete run of an avant-garde interior decoration magazine in an alley. The past few evenings at the Kranepool had been preternaturally quiet, so he planned to catch up on what’d been on the cutting edge of home consciousness decades ago.
“We got a lotta security footage of you with your feet up on the desk,” Manager Delzell said. “Now, we know the temptation is to take it easy, but when you’re on the clock, let’s face it, you’re on the clock.”
“But sir, I make inspection rounds on schedule.” The Night Porter thought he was about to be ordered to mop the stairwells in between hallway- and parking lot checks.
“Yeah but we had a meeting about this and decided we’ve been too soft on all you boys n’ girls who work here. You gotta spend company time more productively.”
The Night Porter gulped, and braced for the blow.
Manager Delzell tossed a heavy cardboard folder on his desk. “Investigate these cases,” he said.
The folder was marked “Unpaid Bills”.
“What, I gotta go beat people up? Even if they live in other towns, other cities far away?”
Manager Delzell looked somewhat impatiently at a framed photograph of the hotel’s founder.
“Look at the pictures,” Delzell said. “Get a feel for where these deadbeats might be hiding out. Make a few phone calls, if you think it’ll do any good.”
“Why don’t you get Madame Ozmya to do it?” She was the hotel’s resident clairvoyant.
“The reason why is because she ain’t an employee, that’s why. She wants to goof off, she can goof off.”
Made sense. The Night Porter felt he’d been dismissed.
Back at the Reception Desk, he stuffed the magazine trove into a drawer. The overhead security camera whirred and pivoted slowly to look down on him as he opened the folder.
Name: Velma Bledsoe, d.o.b. 14/10/1943, showed (fake?) driver’s license, is believed to have escaped from a ground floor bathroom window before checkout. May have hitched a ride with a truck driver, Kansas license plate 1B(illegible)DK4U. Total owed: $41.60.
“Mr and Mrs Analini”, self-described cabaret artistes, attempted payment with stolen credit card, scrammed in their car when it was rejected. The automobile was found to have been reported stolen as well, though not from the owner of the aforementioned credit card. Total owed: $72.95.
Name: Unknown. Janitor found her asleep in laundry room. She slipped him this burlesque club flyer and (allegedly) disappeared.
***
Fatture non pagate
Il Manager Delzell fece un gesto per significare, vieni subito qui in ufficio.
Il portiere di notte era appena entrato in servizio. Aveva trovato la serie completa di una avanguardistica rivista di arredamento impacchettata e lasciata in un vicolo. Le ultimi notti erano state fin troppo tranquille a Hotel Kranepool, e quindi intendeva passare il turno rimirando il décor di decenni passati.
“Dal monitor di sicurezza ti abbiamo scovato con i piedi sulla scrivania,” gli disse il manager. “Ora, sappiamo che la tentazione è di prendersela comoda, ma si dà il caso che qui saresti al lavoro.”
“Ma capo, faccio le ronde d’ispezione in orario.” Il portiere di notte temeva che gli avrebbero ordinato di passare il cencio sulle scale tra controlli dei corridoi e del parcheggio fuori.
“Abbiamo fatto una riunione e deciso che finora siamo stati troppo permissivi con voi impiegati. Dovete imparare a usare il tempo aziendale in modo più produttivo.”
Il portiere di notte deglutì.
Manager Delzell buttò sulla scrivania un pesante schedario di cartone. “Dovresti indagare questi casi,” disse.
Lo schedario era marcato “Conti in sospeso”.
“Eh? Devo andare a picchiare persone? Anche se vivono in città e paesi lontani?”
Manager Delzell lanciò uno sguardo impaziente verso il ritratto incorniciato del fondatore dell’hotel.
“Guarda le foto,” disse. “Cerca di capire dove si potrebbero trovare questi scrocconi. Fai qualche telefonata, se credi che serva a qualcosa.”
“Perché non lo fate fare a Madame Ozmya?” Era la chiaroveggente residente dell’albergo.
“Si dà il caso che non è una nostra impiegata, ecco perché. Se vuole bighellonare, è affare suo.”
Una logica c’era. Il Manager Delzell lo mandò via con un altro gesto della mano.
Alla reception, il portiere di notte mise le vecchie riviste dentro un cassetto. La telecamera di sicurezza si girò verso di lui con un lieve ronzìo quando aprì lo schedario.
Nome: Annie B. Hawkins, nata il 19/3/44, come professione aveva scritto nel registro, pilota di Demolition Derby. “Tornerò a pagare quando avrò vinto,” avrebbe detto al Concierge. Forse non vinse, comunque non tornò e non pagò. Somma dovuta: $27.13.
Coppia non identificata. Entrarono e chiesero permesso di usare il bagno. L’addetto alla reception diede per scontato che fossero usciti dal ristorante. Il mattino seguente, la cameriera trovò sangue sulla branda della Suite “Cuori Solitari”.
Donna non identificata, presumibilmente la “Suite Bandit”. Modus operandi: mostrava un (falso) distintivo della Federal Hotel Commission, saliva ai piani per “ispezionare” le camere, e ci dormiva, per “assicurare la qualità e riservatezza”. Poi spariva. Somma dovuta: non pervenuta.