Three Paintings
Glen says the purple haze in his paintings is the shade he sees the instant he closes his eyes. This billboard’s astonishing orange is a synthesis of the sun, sliced by the shadow of a wire-free cross. What’s the difference between a symbolic instrument of cruelty and execution and a print ad afflicted with giantism? Ask the palm trees. “Sometimes I think trees are slaves kept on Earth against their will.”
Glen dice che il viola che spesso incorpora negli sfondi dei suoi quadri è il colore che vede appena chiude gli occhi. L’arancione sbalorditivo di questo cartellone pubblicitario è una sintesi del sole, fatto a fette dall’ombra di una croce priva di fili di alta tensione. Che differenza c’è tra un simbolico strumento di crudeltà e pena capitale e una pubblicità afflitta da gigantismo? Chiedilo alle palme. “A volte penso che gli alberi siano schiavi, costretti a stare sulla terra contro la loro volontà.”
Glen Rubsamen paints in a parallel universe that stretches without borders between the Eternal City and Tinseltown. He surfs the two cities’ similarities and divergences: eternity and evanescence; living palm trees and dying palm trees; ruins and illusions. His shadow-plays are gorgeous billboards of nature’s dignified silence on the subject of man-made disaster.
Glen Rubsamen dipinge in un universo parallelo che si estende senza argini tra la Città Eterna e Hollywood. Pratica lo surf sulle similitudini e divergenze delle due metropoli: eternità ed evanescenza; palme viventi e palme morenti; ruderi e illusioni. I suoi spettacoli d’ombre sono lividi cartelloni pubblicitari rappresentanti il dignitoso silenzio della natura sul soggetto dell’incombente disastro generato dall’umanità.
Art is show biz too. Show biz moguls amass amazing collections as a hedge against tumbleweed encroachment at the crossroads of Nothing and Nowhere. Movie stars show off their paintings to signify that they’re not just flashy faces. God, grails and major relics are kept under wraps a world away, at Hollywood on the Tiber, but the beams are broadcast far and wide, maybe everywhere, on KTLA. That warm, homey glow might be radioactive.
Anche l’arte appartiene al mondo dello spettacolo. I nababbi dello spettacolo ammassano portentose collezioni d’arte come barriere contro possibili invasioni di tumbleweeds, all’incrocio di Nulla e Da Nessuna Parte. Le stelle del cinema sfoggiano i loro quadri per significare che non sono solo volti scintillanti. Dio, i graal e reliquie non banali sono tenute nascoste dall’altra parte del mondo, a Hollywood sul Tevere, ma i loro raggi vengono trasmesse in tutte le direzioni, forse ovunque, sul canale KTLA. Quel bagliore caldo e famigliare potrebbe essere radioattivo.
Glen Rubsamen (immagini)
Matthew Licht (testo)