Fusioni a caldo

 Il collettivo sperimental/sonoro Le Forbici di Manitù (formato dal nucleo centrale Manitù Rossi più collaborazioni diverse per ogni singolo progetto ) dal 1983 ad oggi ha sfornato suoni per una dozzina di album usciti per etichette internazionali, attraversando stili diversi con la classe di chi sa dove vuol andare e sa come arrivarci. Per questo progetto il collettivo si avvale della complice firma di Vittore Baroni col suo patrimonio di conoscenza e creatività unico. Tre anni di lavoro fatti di idee, prototipi, scelte e scarti, ma adesso la macchina è finalmente pronta a girare.  Per realizzare Zona Minata sono stati coinvolti sound-artist della scena elettro-industrial internazionale chiedendo loro di inviare, a scatola chiusa, una breve traccia strumentale inedita e "nuda" cioè priva degli elementi tipici del linguaggio musicale quali la melodia e il ritmo. In alcuni casi gli scenari sonori sono stati presi, previo consenso degli autori, da rare registrazioni conservate nell'archivio E.O.N./TRAX riportando alla luce soundscape industriali "old school" di maestri del genere come M.B./Maurizio Bianchi, Nocturnal Emissions e Mind Invaders (alias sonoro dell' indimenticato agitatore culturale Piermario Ciani). 

Prendono parte all'album, dodici brani su vinile con copertina dell'artista e fumettista Stefano Zattera, nomi quali Sigillum S, My Cat Is An Alien, Nightmare Lodge, Bruno Cossano, Capricorni Pneumatici, Noisedelik, Uncodified, The Haters (ovvero lo statunitense GX Jupitter-Larsen) e Samora, progetto dell'ex-Forbice Enrico Marani.

Ma il progetto non finisce qui infatti LeForbici di Manitù hanno invitato anche dodici registi indipendenti a realizzare video-clip originali per ciascun brano, spaziando tra video-arte, computer-grafica, performance e corto d'autore. I nomi sono quelli di Maicol Borghetti, CianographicSisters / Emanuela Biancuzzi e Debora Vrizzi, Canecapovolto, GianLuca Cupisti, Gabriele Gasparotti, Ignazio Lago, Bruno Larini, Roberto Liberati, Marcantonio Lunardi, Maurizio e Roberto Opalio, Francesco Paolo Paladino e Maria Assunta Karini, Lino Strangis. Le clip verranno proiettate in occasione di video-concerti e presentazioni di Zona Minata oltreché raccolte in un DVD a tiratura limitata.

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Le Forbici di Manitù & Friends - Zona Minata
(vinile 12" - a simple lunch - maggio 2019)
Puoi richiedere copia del disco inviando con PayPal € 26,00 (€ 19.00 + 7.00 spese postali) a vittorebaroni@alice.it

Faccio qualche domanda alle Forbici ................e le Forbici rispondono…………

L'idea di fondo di Zona Minata mi ricorda il modus operandi del collettivo multimedial/modulare TRAX; una rete di sensibilità, esperienze diverse che lavorano intorno ad un tema centrale. Esiste questo fil rouge?

Manitù Rossi: "Certo, anche se l’idea di base, 'canzoni di Mina su sfondo noise italiano anni 80' era in origine più generica e non includeva l’aspetto del networking. E’ stato al momento di pensare a come realizzare l’idea che il fil rouge si è ovviamente proposto… e ha funzionato."

 Vittore Baroni: "Dopo quarant'anni di attività nel circuito dell'arte postale, è entrato nel mio dna pensare in termini di networking, ovvero tentare di coinvolgere anche in alcuni particolari progetti delle Forbici di Manitù una quantità di ospiti e collaboratori, non solo per l'aspetto musicale ma anche nella parte grafica, come appunto già avveniva negli '80 con molte produzioni multimedia di TRAX. Nel precedente progetto delle Forbici di Manitù and Friends, il box di due cd e un vinile 10" Tinnitus Tales, abbiamo coinvolto ad esempio una cinquantina di autori internazionali, tra musicisti, gruppi, fumettisti, illustratori, grafici, artisti visuali. La novità multimediale in Zona Minata è data dal fatto che abbiamo anche invitato dodici video-artisti e registi a creare originali video-clip per 'visualizzare' i dodici brani dell'album, con risultati a nostro parere molto stimolanti."

L'alchimia che il progetto realizza è a dir poco spericolata, facendo muovere i vecchi successi di Mina sullo sfondo di paesaggi sonori elettronico/industriali con l'aggravante che questi ultimi arrivano dritti dritti dagli anni ottanta e quindi non sono certo nati per quello scopo. E' come gettare benzina sul fuoco. Volete vedere l'effetto che fa o c'è uno scopo preciso da raggiungere?

 M.R.: "Beh, se di fuoco si tratta è di sicuro celebrativo e non distruttore: per noi si tratta di due eccellenze italiane (ma senza esclusivismi nazionalisti-sovranisti: frontiere aperte sempre!) che potevano illuminarsi reciprocamente in un contesto forse irreale… ma realizzato! Quindi: vedere (di nascosto) l’effetto che fa."
V.B.: "Abbiamo voluto realizzare, come dicevano i Surrealisti, un incontro "tra un ombrello e una macchina da cucire su un tavolo da obitorio". E' un azzardo incongruo e paradossale, ma non siamo stati spinti da un'unica motivazione: c'è un misto di curiosità, provocazione, ironia, nostalgia, desiderio di conciliare gli opposti, di far emergere consonanze e contrasti, di compiere un salto nel vuoto (o nel cerchio di fuoco)...".

 La parte video del progetto produce lo stesso effetto di quella sonora o l'immagine, per sua natura, risulta più narrante e quindi meno spiazzante?

M.R.: "Molti dei video, senza mai eccedere in illustrazioni didascaliche troppo letterali, sono riusciti ad 'amalgamare' le componenti sonore fin troppo disparate in narrazioni coerenti… e a volte stupefacenti!"
V.B.: "Abbiamo proposto ad amici vecchi e nuovi (con Francesco Paladino e con Alessandro Aiello di canecapovolto ad esempio sono in contatto da oltre trent'anni) la sfida di interpretare visivamente questi brani così fuori dagli schemi. Non avevamo idea di come avrebbero reagito, ma tutti hanno accettato con entusiasmo e siamo molto soddisfatti dei risultati. C'è una grande varietà di soluzioni, tecniche e linguaggi, ma tutti i lavori hanno in comune il rifiuto della grammatica visiva stereotipa delle comuni clip musicali promozionali, siamo qui molto più in un ambito di sperimentazione indipendente, a cavallo fra video d'artista e corto d'autore."

 Se ne siete a conoscenza mi incuriosisce sapere come i diversi invitati hanno reagito alla proposta visto che questa volta non venivano chiesti suoni site-specific ma bensì "a scatola chiusa" e risalenti agli anni ottanta.

M.R.: "Proprio perché non sapevano a cosa il loro contributo dovesse servire, gli invitati a fornire la componente sonora hanno reagito con una certa sorpresa ricevendo il pezzo finito (cioè con la canzone di Mina appiccicata sopra). Fortunatamente nessuno si è offeso, anzi qualcuno (come Sigillum S e Bruno Cossano) sembra avere espresso un certo entusiasmo! Va precisato che agli anni 80 risalgono solo i contributi d’archivio (M.B., Nocturnal Emissions, Mind Invaders), mentre tutti gli altri invitati hanno lavorato, se non 'in tempo reale', in tempi recenti."

 V.B.: "La cosa curiosa è che mentre i musicisti interpellati hanno tutti risposto affermativamente e accettato senza riserve la 'presenza scomoda' di Mina in ambito rumoristico - non c'è stato un solo autore che si sia tirato indietro o che abbia espresso dubbi - le etichette discografiche di settore a cui abbiamo proposto il progetto una volta finito non si sono dimostrate altrettanto 'illuminate'. Ne abbiamo dovuto contattare diverse, prima di trovarne una (la bolognese a simple lunch) disposta a pubblicare il disco".

Ecco alcuni link per approfondire la conoscenza di Zona Minata:

https://www.youtube.com/watch?v=XyUyI2Cmu-0&t=19s

https://www.youtube.com/watch?v=E6aVAtdnzGg&t=53s

 https://asimplelunch.bandcamp.com/album/zona-minata

 


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DANIELE CIULLINI